"Incrementare gli investimenti, sia pubblici che privati, è la top priority per rimettere l'Unione europea su un sentiero di crescita sostenibile": ha affermato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, nella lezione tenuta all'Università di Francoforte. "Dobbiamo usare tutte le misure di policity disponbili a livello nazionale ed Ue per accelerare l'inversione di tendenza". Citando "il piano Juncker" e il Fondo europeo di investimenti strategici lanciato dalla Commissione Ue, il ministro ha detto che "questa strategia deve essere estesa e applicata in maniera più forte".
Per affrontare l'incertezza che domina sul continente dopo la scelta britannica di uscire dall'Ue bisogna puntare su una maggiore integrazione europea e non solo limitarsi a gestire il livello raggiunto, ha sostenuto Padoan
La scelta di "rimanere in Europa, da sola, non è sufficiente a ridurre incertezze di policy in maniera significativa", ha detto il ministro, nella conferenza organizzata fra gli altri dalla Bundesbank e in cui è stato unico oratore.
"La reale alternativa richiede di accelerare il processo di integrazione" per consentire all'Ue di formulare "ai cittadini europei una promessa credibile in termini di lavoro, welfare, sicurezza e inclusione, invece di essere parte del problema", ha aggiunto il ministro. "C'è bisogno di più integrazione sia nell'area dell'euro sia a livello di unione europea. E' un compito complesso che richiede molte componenti. Sono convinto che Germania e Italia condividono punti di vista comuni su parecchi di questi ingredienti" ha detto concludendo l'intervento tenuto davanti a un platea con molti banchieri, imprenditori ed economisti.
Nell'indicare i "punti chiave" del proprio intervento, Padoan ha affermato che "siamo ora in un mondo di crescenti incertezze" e c'è quindi "bisogno in Europa di una strategia coordinata per conservare la sostenibilità del progetto europeo". La Brexit, ha detto ancora il ministro, "ha certificato quanto l'Unione europea stia lottando per puntellare il progetto europeo", "cruciale per recuperare fiducia" e produrre "crescita". La "Lecture" era sul tema "Promuovere crescita, occupazione e solidarietà in tempi di incertezza politica e di policy".
Oltre che dalla Bundesbank, il cui saluto è stato portato dal presidente Jens Weidmann, l'evento è stato organizzato anche dal centro di ricerca "Safe" e dal "Center for Financial Studies" di cui è presidente Otmar Issing, che ha moderato la sessione di domande e risposte. In platea, quasi a simboleggiare con le proprie cariche e carriera le connessioni economiche fra Italia e Germania, c'era anche Giuseppe Vita, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Axel Springer e del Consiglio di Amministrazione di UniCredit.
Il ministro dell'Economia ha negato che in Germania ci sia una sfiducia di fondo sulla capacità italiana a di tener fede a impegni. Ad una domanda in questa presunta sfiducia, il ministro ha risposto che "noi facciamo quello che dobbiamo per il bene dell'Italia e per il rispetto delle regole europee. Sulla base di questo poi si discute, si convince, si scambiano opinioni".
Circa la "ricezione" in Germania e in Europa di temi come "solidarietà, crescita e sviluppo", Padoan ha detto: "Penso che ce ne sia molta di più" di quanto si pensi "soprattutto quando si va a discutere di misure concrete. Visto che parliamo di sfide europee di solidarietà ricordo che uno dei temi all'ordine del giorno e' quello di come gestire il fenomeno strutturale e drammatico della immmigrazione", ha concluso.
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