A fine 2016 risultano oltre 450mila liti pendenti col fisco nelle sezioni provinciali e regionali delle corti tributarie. E il governo studia la possibilitè di abbatere il loro numero introducendo una norma analoga a quella della ''rottamazione delle cartelle'':
"Per l'abbattimento dell'arretrato - ha annunciato il vice ministro alle Finanze Luigi Casero - stiamo pensando alla definizione delle liti pendenti sulla base dei principi della rottamazione delle cartelle esattoriali"
A fornire i dati che fotografano il rapporto conflittuale tra italiani e fisco è stato invece il presidente della giustizia tributaria, Mario Cavallaro all'inaugurazione dell'anno giudiziario, sottolineando però il ''forte recupero dell'arretrato, il 12%, percentuale quasi doppia'' rispetto al 2015. I processi pendenti sono in totale 468.839, di cui 318.192 nel grado Provinciale e 150.647 in quello Regionale. I nuovi processi iscritti sono circa 232mila mentre quelli arrivati a decisione sono quasi 300mila. In totale le liti ammontano a 32 miliardi, in leggero calo rispetto ai 34 miliardi del 2015. In calo il numero complessivo delle nuove cause, (-1% nelle sezioni regionali e -13% nelle provinciali, che si raffrontano però con un aumento del contenzioso del 6% del 2015). Si conferma invece in aumento il valore medio dei giudizi, a 112.363 euro per quelli delle corti provinciali e a 194.104 euro per quelle regionali.
"Per abbattere l'arretrato e evitare che si accumulino nuovi stock - annuncia il viceministro all'Economia, Luigi Casero - il Governo sta valutando di alzare a cinquantamila euro la soglia, attualmente fissata a ventimila euro, entro la quale si può accedere alla mediazione per risolvere le piccole liti fiscali.
Lo scorso anno ''sono stati adottati 9 provvedimenti cautelari di sospensione delle funzioni'' per i giudici tributari. A dirlo il presidente, Mario Cavallaro, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, sottolineando che i casi di malcostume sono ''fortunatamente isolati'' e che in ogni caso ''il Consiglio intende proseguire nell'opera di severo e tempestivo intervento'' a tutela ''dell'onorabilità e della dignità della magistratura tributaria, che è la prima a subire detrimento da questi episodi''. Il magistrato ha ricordato anche che il Consiglio ha deciso, anche come atto di indirizzo generale, di costituirsi parte civile ''nei procedimenti penali nei quali fossero imputati i giudici tributari. Si tratta, ovviamente, di un gesto etico - ha precisato - non del frutto di una pulsione risarcitoria''. Al momento pendono davanti al Consigli della giustizia tributaria ''81 affari disciplinari e 78 affari di incompatibilità'' e ''sono stati decisi 6 procedimenti disciplinari e 90 procedimenti di incompatibilità''.
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