"Se questa indiscrezione venisse confermata per Pontedera sarebbe una sciagura". Non usa mezzi termini, Graziano Barsotti, delegato Uilm all'interno della Piaggio, per commentare le indiscrezioni giornalistiche relative alla minaccia di dazi punitivi che Donald Trump starebbe studiando nei confronti dei prodotti Ue, tra i quali anche la Vespa Piaggio.
"Nello stabilimento di Pontedera - sottolinea Barsotti - produciamo 15-20 mila Vespe l'anno destinate al mercato americano e una sensibile riduzione di questo mercato avrebbe ripercussioni gravissime anche sulla pianta organica della fabbrica che già è in difficoltà: qui alla Piaggio da anni andiamo avanti con i contratti di solidarietà e la mobilità volontaria e lavoriamo appena 7-8 mesi l'anno. Domani avremo un incontro con l'azienda e chiederemo spiegazioni precise anche su questo punto". Benedetto Benedetti, segretario della Uilm di Pontedera, chiama invece in causa anche il Governo: "Da anni aspettiamo che la politica batta un colpo, ma purtroppo in Italia è sparita quasi del tutto la politica industriale: di fronte a questi scenari però servono risposte forti".
Le stesse che invoca il segretario provinciale della Fiom Cgil, Marco Comparini: "Per anni ci hanno propinato che la globalizzazione sarebbe stata la soluzione dei problemi, ora ora si torna alla localizzazione. Prima ci hanno portato via le produzioni in nome della globalizzazione e del costo del lavoro sempre più basso, adesso minacciano di portarcele via per trasferirle dove si vendono i prodotti. Purtroppo la politica, soprattutto in Europa, è completamente supina ai mercati finanziari e non è più in grado di dettare nessuna regola e, a prescindere chi governa, le scelte sono condizionate dalla Troika. Non basta una risposta del governo italiano, servono risposte forti a livello europeo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA