Il tasso d'inflazione a luglio frena ancora, per il terzo mese consecutivo, attestandosi all'1,1% (era all'1,2% a giugno). Lo rileva l'Istat nelle stime, spiegando che si tratta del livello più basso da gennaio. Il "lieve rallentamento", spiega l'Istituto, è dovuto ai beni energetici, ai servizi per i trasporti e alle comunicazioni. Rispetto a giugno l'indice dei prezzi sale dello 0,1%.
Su base annua, tra i capitoli di spesa che presentano prezzi in aumento l'Istat segnala l'abitazione con acqua e luce (+2,6%, da +3,0% di giugno), i trasporti (+2,3%, anche questi in rallentamento da +3,0%) e i servizi ricettivi di ristorazione (+2,2%, in crescita stabile rispetto al mese precedente). Più contenuto il rialzo per i prodotti alimentari (+0,9%, in diminuzione di un decimo di punto percentuale rispetto a giugno). In calo, invece, le comunicazioni (-2,9%), e l'istruzione (-0,9%). Nel dettaglio, il diesel diminuisce del 2,0% su base mensile dimezzando quasi la crescita su base tendenziale (+1,9%, da +3,6% del mese precedente), mentre la benzina scende dell'1,6% rispetto a giugno (+1,8% la variazione annua, da +2,3%). A luglio si fa sentire anche il caro vacanza, ecco che i biglietti aerei salgono del 12,5% in termini congiunturali (+13,8% la variazione annua, in attenuazione da +22,7% di giugno). Lo stesso vale per i traghetti (+13,2%; +22,0% la variazione annua, anche questi però in rallentamento da +36,3% di giugno). Rincari si segnalano poi per villaggi, campeggi e ostelli della gioventù (+21,6% su base mensile, +7,5% il tendenziale). Invece rispetto a giugno scendono i prezzi di alberghi e motel (-1,5%), restano comunque in aumento su base annua +5,1%). L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende di un decimo di punto percentuale (+0,8% da +0,9% di giugno).
A luglio i prezzi del cosiddetto carrello della spesa (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) segnano un aumento su base annua dello 0,8%, in leggero rialzo rispetto a giugno (+0,7%) ma restano comunque sotto al tasso d'inflazione (1,1%). Lo rileva l'Istat, che a livello congiunturale registra una flessione dello 0,6%, dovuta al calo per i prezzi dei beni alimentari non lavorati (frutta fresca -6,4% e verdura fresca -3,8%).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA