GM lancia l'allarme sui dazi, come già hanno fatto Harley, Toyota e Daimler, e scrive al Dipartimento americano del Commercio che il rischio e' di "calo negli investimenti, calo nei posti di lavoro e calo nei salari" per i suoi dipendenti. La Casa Bianca, attraverso un consulente, Peter Navarro, risponde che si tratta solo di "fumo e specchi".
"Le auto di GM, anche quelle costruite negli Usa, sono per metà straniere" e le fabbriche - accusa Navarro intervistato dalla CNN - sono diventate degli assemblatori di componenti fatti altrove. Trump "si è sentito tradito" da Gm e Harley quando hanno spostato la produzione all'estero (la produzione di GM sarebbe per l'80% all'estero).
Il governo giapponese invece ha ribadito che si considera un paese alleato ma potrebbe considerare ritorsioni sulle merci Usa per un valore di 50 miliardi di yen all'anno, l'equivalente di 385 milioni di euro.
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