Bilaterale tra il premier Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel nell'albergo di Bruxelles dove soggiornano entrambi. Tra i temi dell'incontro, al quale partecipa anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero, ci sarebbe la manovra. "Bene, bene", ha risposto il premier Conte a chi gli chiede come sia andato l'incontro. Il colloquio, al quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero, è durato circa mezz'ora. Conte è atteso ora al Consiglio Ue.
"Questa è una manovra da circa 30-33 miliardi, che mette risorse fresche nell'economia", ha detto il vicepremier e ministro dello sviluppo e del lavoro, Luigi Di Maio a 'Mattino Cinque' su Canale5. "Sicuramente oggi è un'Europa che guarda ai paesi in maniera diversa", ha risposto in relazione al fatto se ha ragione chi dice che l'Ue usa due pesi e due misure, in particolare rispetto a Italia e Francia. "Per come la vedo in questo momento l'obiettivo è portare a casa le misure previste nel contratto ed evitare la procedura di infrazione. Gli italiani ci chiedono di non andare in guerra con l'Ue ma mantenere le promesse".
"Spenderemo un po' di meno ma solo perché ci sono dei soldi che ci avanzano, ne avevamo previsti in più di quelli che servivano", ha detto ancora il ministro Di Maio parlando della manovra e della trattativa con Bruxelles a 'Mattino Cinque'. Le misure non cambiano, ha assicurato Di Maio, "solo che dalle relazioni tecniche stiamo scoprendo che avevamo previsto più soldi" del necessario.
"Noi siamo perfettamente allineati, io, Salvini e Conte siamo perfettamente allineati, per andare all'obiettivo e cioè aiutare le persone più in difficoltà", ha spiegato ancora rispondendo al conduttore che chiedeva se Salvini ha sbagliato a dire che dell'Europa se ne frega.
Italia-Ue trattano su conti. Moscovici attacca, poi frena
Il 2,04 per ora non basta, tra Italia e Ue è trattativa a oltranza. Nel day after della svolta sulla manovra italiana il premier Giuseppe Conte ottiene, in una nota ufficiale e dopo la cena di mercoledì sera, la fiducia dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini ma non incassa il sì definitivo di Bruxelles. Il deficit strutturale e la fredda apertura dei "falchi" restano nodi ancora non superati mentre il commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici in mattinata va all'attacco salvo poi frenare dopo aver visto il ministro del Tesoro Giovanni Tria. Proprio il titolare del Mef, in queste ore, lavora al cuore "tecnico" della trattativa.
Tria arriva a Bruxelles ben prima di Conte, giunto con qualche minuto di ritardo al Consiglio Ue, e resterà nella capitale belga fino a che non ci sarà un accordo. Il ministro del Tesoro, mentre allo Justus Lipsius inizia il Consiglio Ue, vede al Palais Berlaymont prima Moscovici e poi il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis. E a testimonianza del fatto che da ieri si è cominciato a lavorare sui numeri c'è l'arrivo, a Bruxelles, anche del direttore generale del Mef Alessandro Rivera. Resterà fino a oggi pomeriggio, invece, il premier Conte. Con una missione: perorare, soprattutto sul piano politico, il senso della manovra italiana nei bilaterali previsti a margine del Consiglio Ue. Conte dovrebbe infatti vedere sia i leader potenzialmente più aperturisti, come la cancelliera Angela Merkel e il portoghese Antonio Costa, sia i "falchi" del rigore, come l'olandese Mark Rutte. Incontri che, al momento, non hanno avuto ancora luogo, a testimonianza, forse, del work in progress sul negoziato sulla manovra.
E che la trattativa sia tutt'altro che conclusa lo fa capire anche Moscovici. "Il passo dell'Italia va nella giusta direzione ma ancora non ci siamo. Ci sono dei passi da fare, forse da entrambe le parti", spiega il commissario europeo che, tuttavia, dopo aver incontrato Tria smorza i toni: "lo sforzo fatto dall'Italia è consistente, non vogliamo arrivare alla procedura e c'è l'intenzione comune di arrivare a un accordo", sottolinea.
Del resto, la posizione iniziale di Moscovici era stata accolta in mattinata dal gelo di Palazzo Chigi mentre Conte, arrivando al Consiglio Ue, ribadisce che non sono previsti ulteriori passi indietro: "Sono soddisfatto, lavoriamo nell'interesse degli italiani e riteniamo che la nostra sia un'ottima proposta anche nell'interesse degli europei". Eppure, nella proposta italiana c'è solo la previsione del dimezzamento del peggioramento del deficit strutturale quando dall'Ue si chiede un suo miglioramento. Ed è questo un dato sul quale "l'ala dura" dell'Ue non sembra voler cedere. Sul piano dell'impatto del passaggio dal 2,04 al 2,4 su reddito di cittadinanza e quota 100 Di Maio e Salvini - che nel frattempo vola a ad Atene per il match tra Olympiacos e Milan - sostengono che sarà pari a zero.
Sulla misura del M5S c'è, in realtà, un aggiornamento "statistico": secondo le ultime stime solo il 90% dovrebbe richiedere il reddito e ciò, di conseguenza ne diminuisce la spesa. E, sui social le critiche dei militanti non si fanno attendere, ricordando le "dichiarazioni di guerra" all'Ue dei giallo-verdi di qualche settimana fa. Critiche alle quali, sul blog, replica lo stesso Di Maio: "cambiano i decimali, non la sostanza". Ancor più duri, poi, gli attacchi delle opposizioni. "Il 2,04 è una figuraccia di Salvini e Di Maio", sottolinea Matteo Renzi mentre il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani bolla come "irresponsabile" il governo M5S-Lega. "Ridicolo, per tornare al punto di partenza abbiamo bruciato 300 miliardi", attacca il Presidente del Parlamento Ue.
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