A gennaio 2019 l'Istat stima un "parziale recupero" dell'indice del clima di fiducia dei consumatori, che sale da 113,2 punti a 114, dopo "l'ampia flessione di dicembre". L'indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece una flessione, passando da 99,7 a 99,2, il minimo a partire da agosto 2016. L'Istat commenta che "prosegue il progressivo indebolimento del clima di fiducia delle imprese in atto già dallo scorso luglio". La flessione è più marcata nella manifattura e nel commercio al dettaglio.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, i ricercatori dell'Istat spiegano che "il clima delle imprese correlato alla variazione del Pil" mentre l'indice dei consumatori è "legato alla dinamica dei consumi, ma con un legame molto più lasco". Più in dettagli l'istituto di statistica segnala, per le imprese, "un diffuso peggioramento sia dei giudizi sia delle aspettative" e segnali positivi "circoscritti al miglioramento delle aspettative sugli ordini nei servizi e, soprattutto, al marcato incremento dei climi di fiducia nelle costruzioni", che tornano ai livelli dell'estate 2018. Per quanto riguarda i consumatori, tutte le componenti del clima di fiducia sono in miglioramento a partire dal clima personale e quello corrente. Il clima economico passa da 129,5 a 130,8, il clima personale aumenta da 107,0 a 108,9, il clima corrente da 110 a 112,4 e il clima futuro da 116,1 a 117,4. Il miglioramento del clima dei consumatori deriva, si legge nel testo, "in particolare da una valutazione meno negativa sulla situazione economica e da prospettive più favorevoli sulla situazione familiare. Continuano invece a peggiorare le attese sulla situazione economica del Paese". Con riferimento alle imprese, l'indice di fiducia diminuisce in quasi tutti i settori: nel settore manifatturiero l'indice passa da 103,4 a 102,1 (il minimo da settembre 2016), nei servizi da 99,5 a 98,6 (il dato più basso da gennaio 2015) e nel commercio al dettaglio va da 105,0 a 102,8. Nelle costruzioni, invece, l'indice aumenta passando da 130,3 a 139,2. Nel comparto manifatturiero l'Istat rileva un peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini e della domanda unito ad un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino, e anche le aspettative sul livello della produzione sono in deciso peggioramento rispetto al mese scorso. Nel settore delle costruzioni emerge un peggioramento dei giudizi sugli ordini ma un aumento deciso delle aspettative sull'occupazione dove il saldo torna positivo per la prima volta dallo scorso agosto. Per quanto riguarda il settore dei servizi, l'Istat segnala il deterioramento dei giudizi sull'andamento degli affari e sul livello della domanda; le attese sugli ordini sono invece in aumento per il secondo mese consecutivo. Nel commercio al dettaglio tutte le componenti dell'indice sono in peggioramento ad eccezione dei giudizi sul livello delle giacenze che rimangono sostanzialmente stabili.
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