Le Borse europee peggiorano, in scia alla caduta di Wall Street della vigilia e al crollo del Pil britannico mentre gli investitori guardano con preoccupazione al monito del virologo Anthony Fauci sui rischi di una uscita troppo accelerata degli Usa dal lockdown. Parigi e Francoforte cedono il 2,1%, Londra l'1,3% e Milano l'1,5% con gli investitori che temono, anche alla luce delle trimestrali arrivate, che il rimbalzo dei listini dai minimi di marzo sia stato eccessivo. Scende lo spread tra Btp e Bund a metà mattina. Il differenziale tra i titoli decennali è a 237 punti, dopo aver aperto a 244 punti base, con un rendimento per il Btp dell'1,82%.
Sul listino milanese si registra dopo i primi scambi il tonfo di Exor (-5%) dopo lo stop alla vendita di PartnerRe, mentre scivolano anche Fca (-3,6%), Stm (-3,5%), Leonardo (-3,4%), Cnh (-3,3%), Tenaris (-2,9%) e Atlantia (-2,7%), preda delle incertezze sulla concessione. Tra i bancari male Unicredit (-3%), l'Eni cede il 2,4% con il petrolio che torna a scendere. Appaiate Intesa (-1,5%) e Ubi (-1,4%) dopo il faro acceso ieri dall'Antitrust sull'ops. In controtendenza Ferragamo (+1,6%) nonostante i conti in rosso nel primo trimestre. Bene anche Diasorin (+1,7%), Recordati (+1,1%) e Poste (+0,7%) dopo i conti.
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