Il flusso di quotazioni in Borsa sul
mercato Ai, delle Pmi italiane riprenderà appena si esauriranno
gli effetti della crisi Covid che ha ridotto il bacino di
aziende quotabili che resta comuque elevato e sopra le 2000
unità. E' quanto si legge nelle 'note Covid' della Banca
d'Italia secondo cui, in base alle simulazioni sui bilanci
aziendali 2020 (che contengono gli effetti della prima ondata
pandemica) e un'analoga stima per il 2021, il numero delle
imprese quotabili rimarrebbe superiore a 2.000 anche a inizio
2021, nonostante gli effetti della crisi sanitaria riducano del
20-25% il numero di PMI idonee alla quotazione. Via Nazionale
notacome le PMI italiane abbiano fatto ricorso più al
finanziamento bancario e meno alla raccolta di capitale di
rischio. Ciò ha contribuito a un sottodimensionamento del
mercato borsistico italiano rispetto alle altre economie
avanzate. Il rapporto tra capitalizzazione di mercato e PIL in
Italia a fine 2019 era al 36%, più del 100% in Francia e nel
Regno Unito e più del 50% in Germania.
Negli ultimi anni il numero di ammissioni in borsa di PMI, è
aumentato anche grazie a misure legislative e di mercato che
hanno ridotto gli oneri di quotazione, fra cui la creazione del
mercato AIM Italia per imprese di minori dimensioni e ad alto
potenziale di crescita. La prima ondata della pandemia e la
conseguente crisi economica hanno interrotto tale tendenza.
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