La crescita sostenibile va
stimolata e finanziata. Nasce con questa filosofia il protocollo
tra Ascovilo (Associazione dei consorzi vitivinicoli lombardi) e
Intesa Sanpaolo siglato durante il Vinitaly e divenuto operativo
oggi.
Un primo passo - si legge in una nota della banca e
dell'associazione - per il sostegno delle aziende attraverso il
supporto all'internazionalizzazione e allo sviluppo dell'export
oltre alla definizione di un tavolo di lavoro finalizzato allo
studio e all'analisi della filiera vitivinicola lombarda con
approfondimenti sui principali andamenti economici.
La Direzione Agribusiness di Intesa "ha già messo a
disposizione risorse e servizi per sostenere un comparto
fondamentale per l'economia reale del Paese proponendosi come
interlocutore qualificato per accompagnarne gli operatori in
tutte le fasi dello sviluppo, nonché sostenere investimenti
finalizzati a promuovere nuovi progetti imprenditoriali, con una
particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della
circular economy". L'accordo prevede inoltre l'accesso delle
aziende associate al "pegno rotativo sui vini DOC", la soluzione
finanziaria di Intesa Sanpaolo che "consente di effettuare una
valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di
convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di
credito".
Da una ricerca della Direzione Studi e Ricerche di Intesa
Sanpaolo emerge che nel 2020 il sistema agroalimentare italiano
ha generato un valore aggiunto di quasi 64 miliardi di euro e ha
occupato oltre 1,4 milioni di persone, con un peso sull'economia
rispettivamente del 4,3% e del 5,7%. L'export di vino italiano
ha totalizzato circa 6,3 miliardi di euro nel 2020, in
contrazione del 2,2% rispetto al 2019. Le esportazioni di vino
in Lombardia evidenziano una contrazione nel 2020 del -11,7%.
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