La moneta unica europea, che molti davano per spacciata all'apice della crisi del debito sovrano tra il 2011 e il 2012, è oggi la valuta di 19 Paesi Ue utilizzata quotidianamente da circa 350 milioni di europei, e la seconda al mondo dopo il dollaro. I primi passi verso l'euro furono compiuti nel 1988 quando l'allora presidente della Commissione Ue, il francese Jacques Delors, europeista e uno dei padri dell'Unione, mise in piedi un comitato ad hoc i cui lavori gettarono le basi per il Trattato di Maastricht, firmato nel 1992 dopo duri negoziati e che costituì le fondamenta della moneta unica europea.
Il 7 febbraio 1992 la firma del Trattato di Maastricht ufficializza la strada da seguire per la nuova 'creatura' monetaria e i parametri a cui dovranno aderire i Paesi che vogliono adottarla: un rapporto deficit-pil non superiore al 3% (dopo l'approvazione del fiscal compact, l'unione di bilancio, il rapporto non dovra' superare lo 0,5% avendo introdotto la clausola d'oro del pareggio di bilancio da introdurre nelle Costituzioni di Eurolandia); un rapporto debito-pil inferiore al 60% (l'interpretazione per l'ingresso di Italia e Belgio, gia' allora ben oltre il 100%, sara' la considerazione di indicatori in grado di dimostrare la tendenza a rientrare nel medio periodo); un'inflazione non superiore dell'1,5% rispetto a quella media dei tre Paesi a piu' bassa inflazione. Paramentri rigidi, su cui tanto si è discusso e che la pandemia potrebbe aver messo definitivamente in discussione per una revisione meno rigorista. E' previsto poi un tasso di interesse a lungo termine che non superi del 2% la media dei tre membri piu' virtuosi.
E' nel 1995, a Madrid, che il nome Ecu, con cui la moneta unica era stata battezzata e fino a quel momento utilizzata per i conti, lascia posto all'euro, Nel 1998 diventa operativa la Banca centrale europea e il primo gennaio 1999 viene lanciato l'euro come moneta ufficiale di 11 Paesi (Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Finlandia e Austria), a cui nel 2001 si aggancia la Grecia. Il primo gennaio 2002 vengono messe in circolazione le prime banconote e monete in euro, e ritirate le valute nazionali. Da allora si sono aggiunti Slovenia (2007), Cipro e Malta (2008), Slovacchia (2009) e poi, nonostante la crisi greca, Estonia (2011), Lettonia (2014) e Lituania (2015).
Alla guida della Banca centrale europea, con sede a Francoforte, e quindi dell'euro c'è prima l'olandese Wim Duisenberg in carica fino al 31 ottobre 2003, quindi il francese Jean Claude Trichet, dal 2003 fino al 2011 quando arriva Mario Draghi che il 31 ottobre 2019 viene sostituito da Christine Lagarde, prima donna al timone dell'Eurotower.
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