"La produzione agroalimentare italiana e con essa la crescita del nostro export rischia di essere messa in ginocchio dalle assenze per quarantene covid che in alcuni casi possono interessare anche il 30% di lavoratori del settore" questo l'alert lanciato da Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.
Dopo il boom esplosivo delle esportazioni che hanno chiuso il 2021 con un +10% e un fatturato oltre i 50 miliardi di euro, spiega Filiera Italia, oggi il futuro del Made in Italy rischia una brusca frenata a causa dell'accelerazione nella diffusione del virus.
"Se non vogliamo subire gli effetti di uno stop su crescita e produzione è sempre più stringente la necessità di rendere obbligatoria la vaccinazione per tutti e ridurre al minimo i vincoli di quarantena anche per i positivi" dice il consigliere che aggiunge: "L'estensione ulteriore dell'obbligo vaccinale ci permetterebbe di andare verso il modello spagnolo proposto ieri da Sanchez secondo cui bisognerebbe considerare questa patologia endemica riducendo quindi gli obblighi di quarantene e di isolamento anche per chi si infetta (ormai senza ammalarsi) a fronte ovviamente di una popolazione vaccinata nella sua quasi interezza". E prosegue Scordamaglia "Non esiste strada alternativa o il rischio sarà quello di bloccare tutto, considerando che secondo l'OMS oltre la metà della popolazione europea sarà con estrema probabilità contagiata da Omicron nelle prossime 6/8 settimane".
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