L'esclusione delle banche russe dal
sistema Swift e il congelamento delle riserve valutarie estere
della banca centrale lascia a Mosca "la possibilità di ricorrere
a canali di pagamento internazionali alternativi, come il Cips
cinese, ma al momento siamo nell'ambito della teoria". E' quanto
sostiene, contattato dall'Ansa, Mario Seminerio, investitore
professionale ed editorialista secondo cui "la Cina appare
cauta, forse temendo sanzioni indirette dall'Occidente che
metterebbero in gioco rilevanti interessi economici e
finanziari. Il Cips (Cross-Border Interbank payment system)
cinese è il concorrente di SWIFT, e regola in renminbi. Ospita
1.200 istituzioni finanziarie locali di 100 paesi, di cui una
ventina russe. Cips ha ancora davanti a sé molta strada, prima
di diventare concorrente di peso di Swift, visto che il renminbi
pesa sugli scambi globali per circa il 2% a fronte del 40% circa
del dollaro": Secondo Seminerio, "anche ipotizzando una
triangolazione con la Cina, la Russia avrebbe comunque forti
limitazioni operative, oltre al costo di quello che sarebbe un
sostanziale assoggettamento al potere economico-finanziario di
Pechino".
"Le sanzioni dell'Occidente contro la Russia - ricorda - sono
state disegnate per attuare un'azione convergente. Da un lato,
l'esclusione delle maggiori banche russe dal sistema di
messaggistica SWIFT, che presiede ai trasferimenti
transfrontalieri di fondi; dall'altro, il blocco della
disponibilità di riserve valutarie estere della banca centrale
di Mosca.
Sul primo aspetto, in attesa di dettagli operativi, è palese
l'intenzione occidentale di continuare ad assicurarsi le
forniture di energia da Mosca sterilizzando la possibilità di
spendere tali fondi da parte della banca centrale russa, ad
esempio per difendere il rublo. Resta da capire se Putin
deciderà di sospendere le forniture energetiche all'Europa per
tentare il braccio di ferro finale" ha aggiunto.
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