"Sul salario minimo vedo aperture positive da tutte le parti, c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Vediamo qual è il punto di contatto che consenta di intervenire subito in attesa poi di una legge di carattere più organico e che consenta di dare una risposta immediata ai lavoratori che si trovano a basso reddito e a basso salario". Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo ai cronisti a Palermo sul salario minimo.
Per il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, però, "il salario minimo per legge non va bene perchè è contro la nostra storia culturale di relazione industriali. Non buttiamo il bambino con l'acqua sporca e valorizziamo le nostre relazioni industriali. Il salario non può essere moderato ma deve corrispondere alla produttività", ha detto al Festival dell'Economia a Trento.
Da parte sua, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sempre al Festival dell'Economia ha affermato che "ben studiato il salario minimo è una buona cosa", "ha vari effetti positivi - ha spiegato - il rischio sta nel livello perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante. Quello che è importante è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare, per esempio un salario minimo che ha piena indicizzazione ai prezzi al consumo se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico".
Confindustria ritiene che ci sia già e le parti sociali sono favorevoli purchè rientri nella contrattazione. Dal Festival dell'Economia di Trento, nel giorno in cui l'Ue sembra essere ad un passo dall'accordo politico sulla direttiva, il governo e le parti sociali si confrontano con proposte e visioni diverse. Il provvedimento, intanto, è fermo al Senato con un vero e proprio braccio di ferro tra le forze politiche.
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