"Sette anni dopo la sottoscrizione
dell'Agenda 2030 e due anni e mezzo dopo l'inizio della crisi
causata dal Covid-19 dobbiamo constatare i molti, troppi passi
indietro, aggravati quest'anno anche dall'aggressione della
Russia all'Ucraina. Il tempo a nostra disposizione sta finendo".
Lo dichiarano i presidenti dell'ASviS, l'Alleanza italiana per
lo sviluppo sostenibile, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini
aprendo il Festival dello sviluppo sostenibile. "Dal 2019 al
2021 registriamo un aumento delle disuguaglianze di reddito, una
crescente difficoltà del sistema sanitario di rispondere alle
esigenze dei cittadini, specialmente dei più deboli e un
arretramento degli indicatori ambientali, in particolare quelli
sul consumo di suolo e sulla gestione delle risorse idriche.
L'urgenza di costruire un modello di sviluppo realmente
sostenibile ci impone di dare una svolta radicale al nostro modo
di abitare la Terra e ad impegnarci per diffondere un benessere
condiviso e durevole, come indicato dall'Agenda 2030", ha
dichiarato la presidente ASviS Marcella Mallen. Per il
presidente ASviS Pierluigi Stefanini "la frattura della
pandemia, le guerre e gli scenari geopolitici mondiali, insieme
al nuovo corso politico che si apre in Italia ci impongono di
ripensare e cambiare passo. Occorre un grande cambiamento, anche
culturale, che deve essere innescato dalla politica e dalle
istituzioni, realizzando tra l'altro le proposte del decalogo
promosso dall'ASviS".
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