Assumere i nuovi 1200 dipendenti Ita dal bacino di quelli Alitalia: lo chiede la Cub-Trasporti dopo l'annuncio della nuova aviolinea, nata dalle ceneri della storica compagnia di bandiera, di "rivolgersi sul mercato".
Alitalia ha - è stato spiegato - ancora circa 1.500 dipendenti in Lombardia e circa 2.800 nel Lazio.
"In un recente incontro con alcuni sindacati, l'ad di Ita Fabio Lazzerini - ha affermato Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub-Trasporti - ha reso pubblica la sua intenzione di assumere 1.200 lavoratori entro il 2023, 900 assistenti volo e 300 piloti. Il problema è che è stato detto che non verrano scelti fra i 4.300 cassaintegrati di Alitalia.
Una scelta che se confermata costituirebbe l'ennesimo schiaffo ad una categoria chiamata a pagare i danni di una serie infinita di sbagli fra cui l'aumento della precarietà, licenziamenti, riduzione dei salari e il peggioramento delle condizioni di lavoro. Al contrario non sono mai stati realizzati gli sbandierati obiettivi di risanamento e crescita".
"E' inaccettabile - conclude la Cub-Trasporti - che in una azienda pubblica si continuino a praticare sperimentazioni di gestione della crisi di una grande impresa: le nuove assunzioni in Ita devono interessare il personale Alitalia che è stato illegittimamente espulso dalla produzione". Dopo il presidio all'areoporto di Fiumicino, che si è svolto questa mattina, è previsto un secondo presidio, per domani dalle 10, davanti al Ministero del Lavoro. Il 14 e il 16 dicembre si svolgeranno a Roma e a Milano dei presidi in occasione delle selezioni del nuovo personale Ita.
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