Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi sono a Kiev. Per Urso si tratta di un ritorno, perchè era già stato in Ucraina prima delle elezioni e torna ora come primo ministro del nuovo governo a ribadire la ''solidarietà dell'Italia al popolo ucraino''. Tra le altre iniziative Urso e Bonomi inaugureranno il Desk di Confindustria a favore delle imprese.
Il presidente di Confindustria aveva informato del suo viaggio a Kiev "per offrire il nostro supporto alla ricostruzione delle infrastrutture e
all'economia ucraina", perché "la speranza di pace è fondata anche sul sostegno dell'intera filiera produttiva industriale italiana". Nella capitale ucraina, Bonomi ha sottolineato che "la ricostruzione dell'Ucraina ha una portata ed un significato che vanno ben oltre i soli interessi economici, poiché si tratta di sostenere un Paese che ha visto ledere la propria sovranità territoriale e di creare basi solide per concretizzare il processo di adesione all'Unione Europea. L'importanza di questo impegno impone un approccio unitario, coordinato e coerente da parte di tutti i protagonisti e per questo Confindustria sta collaborando con il Governo nella definizione di strumenti e priorità nella logica di fare sistema".
"Il sistema industriale italiano, in accordo con il Governo italiano, garantisce il proprio impegno per la ricostruzione del grande patrimonio industriale ed edilizio distrutto dalla guerra, per contribuire al rafforzamento della volontà ucraina di difendere e ampliare il suo ruolo nel commercio con l'Europa e con il mondo intero e per assicurare e potenziare le sue catene logistiche e di fornitura", ha aggiunto.
Negli incontri che avrà in giornata il ministro Urso illustrerà "gli impegni italiani nel campo degli aiuti umanitari, sociali ed economici e affronterà le tematiche di cooperazione industriale e tecnologica, ponendo le basi di quelle che saranno le possibili partnership per la ricostruzione del Paese", si legge in una nota diffusa dal suo dicastero.
Nel frattempo, a Mosca il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha assicurato che tutti gli obiettivi della "operazione militare" russa in Ucraina "rimangono in agenda", compreso quello di "liberare" tutti i territori delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. E intanto continuano senza sosta gli attacchi. Esplosioni sono state udite questa mattina dai residenti della città di Kherson, nell'Ucraina meridionale, secondo Ebc-Ucraina, che cita canali Telegram locali. Non ci sono ancora commenti ufficiali sulla situazione, ma esplosioni sono state udite in città anche durante la notte. Nel frattempo, il primo vicepresidente del Consiglio regionale, Yuriy Sobolevskyi, ha reso noto che ieri la città è stata bombardata un record di 90 volte. Sono state colpite abitazioni e strutture sanitarie.
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