Meno depositi e più obbligazoni con un aumento del costo della raccolta. Le banche italiane, come si ricava dal rapporto mensile dell'Abi stanno proseguendo nel cambio di passo iniziato con la crescita dei tassi Bce.
A febbraio i depositi sono scesi del 2,2% (principalmente quelli delle imprese) mentre le obbligazioni sono salite del 3,7%. Il tasso sulle nuove obbligazioni a tasso fisso è al 5,08% contro l'1,7% di un anno fa mentre la remunerazione dei conti deposito sale al 2,01%.In particolare a febbraio, secondo il rapporto, i depositi sono scesi di 39,7 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a -2,2% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+3,7%).. La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento dei depositi di oltre 130 miliardi di euro. Come spiega il vice dg dell'Abi Gianfranco Torriero sui depositi "si tratta di decisioni che le banche hanno iniziato a prendere al momento dei rialzi dei tassi. Registriamo 4 mesi di calo dei depositi, soprattutto da parte delle imprese che avevano accumulato liquidità durante la pandemia e 3 mesi di aumento delle obbligazioni" Per gli investimenti in titoli custoditi presso le banche (sia in gestione sia detenuti direttamente della clientela) si rileva un incremento di circa 133 miliardi tra gennaio 2022 e gennaio 2023, di cui 73,2 miliardi riconducibili alle famiglie, 22,2 alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). In quanto al tasso praticato sui soli depositi in conto corrente è lo 0,21%, a chi gli chiede il motivo per cui non salga Torriero ha ricordato cme il conto corrente è uno strumento che prevede alcuni servizi e non uno strumento di risparmio indicando il contestuale aumento dei tassi sui conti deposito e sulle obbligazioni.
Continuano a salire, a seguito dei rialzi della Bce, i tassi sui prestiti bancari in Italia. Secondo il rapporto mensile Abi il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 3,66% (3,53% nel mese precedente e 6,18%). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è pari al 3,90% (3,72% il mese precedente) mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è il 3,79% (3,59% il mese precedente).
Sebbene sia destinato a limarsi, il margine fra tassi attivi e passivi continua comunque a crescere a 295 punti assicurando utili alle banche.
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