Lavoro e contratti, lotta alla precarietà, taglio delle tasse a lavoratori e pensionati, previdenza, salute e sicurezza, salario minimo e anche riduzione dell'orario con la settimana corta: il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, apre il XIX congresso nazionale a Rimini, "Il lavoro crea il futuro", e mette in fila i temi più cari al sindacato. Su cui incalza Cisl e Uil alla mobilitazione e sfida il governo, perché le riforme si facciano con il confronto "vero", siano condivise e realizzate con il mondo del lavoro e "non contro".
Perché "è il momento delle risposte ai bisogni delle persone", scandisce dal palco spiegando così anche l'invito alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il cui intervento è in programma venerdì 17 al Palacongessi di Rimini. E sin da subito l'attesa si concentra proprio sulla presenza della premier. Tra i timori di contestazioni, si fa spazio la posizione della minoranza interna alla Cgil, con la prima firmataria del secondo documento congressuale, Eliana Como, che si dice "molto seccata" della partecipazione di Meloni al congresso: "Protesteremo, lasceremo la sala quando sarà annunciata e saremo visibili" mostrando una stola che ricorda quella indossata da Chiara Ferragni al Festival di Sanremo, con su scritto "Meloni pensati sgradita". Rappresentano il 2,4% di 986 delegati, sottolineano dalla confederazione: 24 eletti con il secondo documento "Le radici del sindacato" e 962 con il primo, "Il lavoro crea il futuro". La Cgil, rivendica ancora una volta Landini, è un sindacato autonomo, democratico, pluralista, che si confronta "alla pari" con tutti e che basa programmi e azioni "sui principi e sui valori dettati dalla Costituzione". E sono la Costituzione e il ruolo "autorevole" del sindacato che richiama il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in cui sottolinea come il lavoro sia "strettamente legato alla causa della democrazia, alla pace, alla libertà delle persone". E rimarca l'importanza del Pnrr, "un'occasione imperdibile, affidata ora alla responsabilità di tutte le parti, politiche, istituzionali, economiche, sociali".
Il congresso si apre con un minuto di silenzio per le vittime di Cutro e la fascetta bianca indossata "in segno di lutto e di fraternità". Landini parla per oltre due ore alla platea di duemila ospiti. E la posizione è chiara: "Rivendichiamo il diritto ad un confronto preventivo e vero sulle riforme" con il governo. "Ma questo non sta avvenendo: così non va bene e non intendiamo stare a guardare", avverte. Sullo sfondo la mobilitazione. Questa volta unitaria. Dopo la manovra e "le vecchie ricette" riproposte, gli "incontri finti" su salute e sicurezza, pensioni e alternanza scuola lavoro, l'incontro a Palazzo Chigi sul fisco dove "si è registrato l'ennesimo strappo" sul metodo e sul merito. La strada non è la riduzione delle aliquote Irpef né tantomeno la flat tax, ma il taglio ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che sono il 90% dei contribuenti e pagano le tasse anche per chi non le paga, ripete Landini, in linea con Cisl e Uil. Tanto da chiedere al governo di ritirare la delega fiscale, attesa domani in Consiglio dei ministri, di fermare anche il progetto di autonomia differenziata, che a suo parere divide ulteriormente il Paese, e di rivedere le politiche sui migranti. Ed è ai leader sindacali seduti in platea che si rivolge direttamente: "Caro Luigi e caro Pierpaolo, è il momento di mobilitarci. Facciamolo insieme" per sostenere le proposte su fisco, sanità, pensioni, salario "e decidiamo un programma di iniziative senza escludere alcun strumento". La risposta di Sbarra e Bombardieri è positiva e rinsalda il fronte sindacale. Mentre Landini si prepara a guidare la Cgil per il secondo mandato di quattro anni.
LA DIRETTA
Il segretario generale Cgil ha poi rivolto un appello a Cisl e Uil. "Caro Luigi e caro Pierpaolo, è il momento di mobilitarci. Facciamolo insieme. Organizziamo nei prossimi giorni una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio per sostenere le nostre proposte su fisco, sanità, previdenza, salario, politiche industriali e ambientali, superamento della precarietà, coinvolgendo categorie e strutture e decidiamo insieme un programma di iniziative necessarie senza escludere nessuno strumento" rivolgendosi ai leader di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, in platea. "Abbiamo invitato il governo a prendere la parola al congresso nella persona del presidente del Consiglio, i segretari delle forze politiche dell'opposizione e tante personalità e soggetti sociali che ringraziamo per aver accolto il nostro invito non per galateo istituzionale, ma perché è il momento delle risposte ai bisogni delle persone, che per vivere devono lavorare e perché rivendichiamo che le riforme devono essere condivise e fatte con il mondo del lavoro e non contro o sulle spalle del mondo del lavoro". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco del congresso, sottolineando che "noi non siamo un sindacato di opposizione o di governo. Noi siamo un sindacato di progetto come ci ha insegnato Trentin, autonomo, democratico, pluralista", che "si confronta alla pari con qualsiasi soggetto organizzato" e che "basa programmi e azioni sui principi e sui valori dettati dalla Costituzione". Questa lòa risposta indiretta a Como che ha dichiarato: 'Lasceremo la sala quando parla Meloni'
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