Torna ad aumentare la produzione di
Stellantis nei primi tre mesi del 2023, grazie soprattutto al
contributo del Polo produttivo di Torino con la 500 elettrica e
di Pomigliano con l'Alfa Romeo Tonale, ma anche di Cassino con
il Maserati Grecale. Emerge dal Report della Fim Cisl,
illustrato a Torino dal segretario nazionale Ferdinando Uliano.
I dati della produzione di Stellantis nei primi tre mesi del
2023 segnano un'inversione di tendenza rispetto al primo
trimestre del 2022, con un incremento del 4,8% (tra auto e
furgoni commerciali 188.910 unità prodotte). La produzione di
auto registra un +11,9% (138.210), quella dei veicoli
commerciali un calo del 10,6% (circa 6.000 in meno) dovuto -
spiega la Fim - allo stop produttivo per la mancanza di
materiali. Se il confronto si fa con il periodo pre-covid,
quindi con il 2019, per le auto si riscontra una crescita di
quasi 2.000 unità (+1,4%), mentre i veicoli commerciali (-29%)
trascinano in negativo la produzione complessiva. "La situazione
sul fronte forniture - ha detto Uliano - sembra in miglioramento
e, con i lanci produttivi a pieno regime, potrebbe portare le
produzioni ai livelli del periodo pre-covid".
Uliano critica il governo Meloni: "Sono passati più di 5
mesi dall'insediamento - dice - e ancora non si è provveduto ad
utilizzare le risorse stanziate nel Fondo specifico
dell'automotive per favorire la trasformazione del settore. Si
stanno finanziando unicamente gli incentivi alla domanda,
indispensabili per promuovere l'acquisto di veicoli con un costo
superiore del 50% (650 milioni per tre anni dal 2022), ma non
devono sottrarre risorse per la reindustrializzazione
indispensabile per evitare la perdita di oltre 75.000 posti di
lavoro nel comparto auto a seguito del cambio delle
motorizzazioni. Secondo Uliano, "il Governo deve essere
consapevole che senza un piano per la transizione industriale
attivabile immediatamente, il rischio licenziamento e
desertificazione industriale diventa certezza"..
Riproduzione riservata © Copyright ANSA