La prima assemblea di Fininvest senza Silvio Berlusconi approva un dividendo da 100 milioni per gli eredi e conferma il Cda con Marina presidente, l'unica presente di persone mentre fratelli e sorelle erano collegati. In attesa dell'apertura del testamento del fondatore. La linea è quella della continuità nel controllo
e nella governance della holding di famiglia che detiene anche circa la metà di Mfe-Mediaset e il 30% di Banca Mediolanum. Il dividendo cala dai 150 milioni del 2022, ma resta solido. Il vertice è stato confermato in blocco, non sostituito ancora lo scomparso consigliere Niccolò Ghedini.
I fratelli Berlusconi fanno quadrato, questa volta intorno a Fininvest, l'ammiraglia dell'impero di famiglia. Il testamento di Silvio, sembra questo il messaggio, non cambia le strategie e non muove gli assetti di governance.
Esaurite le scadenze aziendali e assolti gli approfondimenti tecnici il notaio Arrigo Roveda convocherà gli eredi per l'apertura del testamento e secondo indiscrezioni lunedì potrebbe essere il giorno giusto, alla vigilia dell'atteso appuntamento annuale con la presentazione dei palinsesti Mediaset. Un appuntamento dedicato alla televisione ma che si trasforma nell'occasione per Piersilvio di indicare la rotta della società.
Non si ignorano le ville, i quadri e i conti bancari ma gli occhi della comunità finanziaria sono puntati su quel 61,21% di Fininvest da spartire e si è ormai fatta strada la convinzione che Silvio abbia fatto di tutto per evitare una guerra tra i fratelli e mantenere una continuità nell'assetto azionario. Solo Il Fatto Quotidiano mette 'zizzania' e cita Marco Di Nunzio, imprenditore torinese in favore del quale (ma il giornale stesso non gli attribuisce troppo credito, ndr) Berlusconi avrebbe sottoscritto un'integrazione di testamento in cui apparirebbe anche un 2% di Fininvest. Tornando all'assetto societario il Biscione è controllato attraverso una serie di 'scatole', distinte solo da un numero.
Le quattro che facevano direttamente capo a Silvio, e che parteciperanno all'assemblea attraverso il legale rappresentante, lo storico ragioniere contabile Giuseppe Spinelli, sono la Holding italiana prima (con il 17,15% del capitale), seconda (15,72%), terza (7,83%) e ottava (20,48%), a Marina appartiene la Holding italiana quarta (7,65%), a Piersilvio la Holding italiana quinta (7,65%) mentre Barbara, Eleonora e Luigi partecipano in parti uguali della Holding italiana quattordici che controlla il 21,42% di Fininvest. Da segnalare che nel frattempo i tre figli di Veronica si sono già riuniti mercoledì (anche se solo online) per l'assemblea della H14, la società nata da una scissione proporzionale e che ora porta in pancia le partecipazioni tech e nelle startup.
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