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Ryanair, primi tagli alle rotte dopo il decreto del governo con il tetto ai collegamenti con le isole

Ryanair, primi tagli alle rotte dopo il decreto del governo con il tetto ai collegamenti con le isole

Riduzione del 10% sull'operativo invernale per la Sardegna

CAGLIARI, 07 settembre 2023, 17:33

Redazione ANSA

ANSACheck

Jason Mc Guinness - RIPRODUZIONE RISERVATA

Jason Mc Guinness - RIPRODUZIONE RISERVATA
Jason Mc Guinness - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il governo emana il decreto con il tetto alle tariffe per i collegamenti per le isole e Ryanair risponde tagliando l'operativo invernale per la Sardegna: 10 le rotte colpite dalla mannaia del vettore, 3 cancellate, l'8% di tutto il piano winter dall'Isola. "Sono qui per preannunciare purtroppo una cosa che non avremmo certamente voluto - ha spiegato il chief commercial officer Jason Mc Guinness incontrando i giornalisti a Cagliari -: una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato, ciò è totalmente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività".

Ryanair fa appello al governo italiano perché abroghi immediatamente il provvedimento che impone il tetto alle tariffe per i voli sulle isole: "Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l'Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola", ha chiarito Jason Mc Guinness. La compagnia irlandese cancellerà per l'inverno dalla Sardegna tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e riduce le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi. "Questo illogico decreto ideato a Roma che fissa un tetto illegale sui prezzi - ha sottolineato lo chief commercial officer di Ryanair - minaccia di vanificare tutti gli sforzi che Ryanair e il management degli aeroporti sardi continuano a fare in stretto contatto per sviluppare una crescita a sostegno della vitale connettività dell'isola". Per il manager, "i principi economici di base impongono che l'unica soluzione credibile e a lungo termine per abbassare le tariffe tra le isole di Sardegna e Sicilia e l'Italia continentale, sia aumentare il numero di voli offerti". Mc Guinness ha inoltre ricordato che "l'addizionale municipale aggiunge 6,50 euro al prezzo pagato da ogni uomo, donna e bambino che viaggia dalle isole alla terraferma". L'impegno invernale del vettore low cost in Sardegna prevederà per Cagliari un investimento totale di 200 milioni di dollari con 2 aeromobili basati, invece di tre. In totale saranno 29 le rotte (tre in meno), oltre 200 voli settimanali e circa 3,2 milioni di passeggeri (300mila in meno sulla pianificazione pre-decreto). "Purtroppo Ryanair non sarà in grado di sbloccare il vero potenziale della Sardegna se il governo italiano continua a introdurre unilateralmente decreti illogici e illegali - ha ribadito Mc Guinness - che servono solo a danneggiare la connettività insulare, in particolare nei mesi invernali non di punta, quando compagnie aeree efficienti come Ryanair in genere scontano fortemente le tariffe per stimolare la domanda".

 


   Piace invece a Ryanair il provvedimento appena approvato dalla Regione Sardegna sugli aiuti di Stato ai vettori aerei per abbassare il costo delle tasse aeroportuali: stanziati nel collegato alla manovra finanziaria 25 milioni in tre anni . "Se questo progetto incide sulle tasse municipali che solo l'Italia impone alle compagnie va benissimo - sottolinea il chief commercial officer Jason McGuinness rispondendo alle domande dei giornalisti in un incontro a Cagliari - qualsiasi cosa abbatta l'accesso dei costi aeroportuali è positiva e certamente genererà ulteriore turismo". Invece, come è noto, non piace per nulla al vettore la continuità territoriale, considerata "uno spreco di tempo e soldi". "Questo modello - precisa Mc Guinness - è un modo che avuto il governo italiano di dare soldi ad Alitalia, mi dispiace che in tutti questi anni si siano buttati 30 miliardi di euro per avere una Alitalia che è ancora più piccola di prima: si è perso tempo in un modello che evidentemente non funziona". Per Ryanair la soluzione è solo una per tutta l'Italia: eliminare le tasse per l'accesso da parte dei vettori negli aeroporti. "In questo modo si possono avere tanti voli: le persone hanno bisogno di viaggiare e noi abbiamo bisogno di riempire gli aeromobili", chiarisce il manager. Ryanair, assicura, continuerà "a offrire connettività nazionale vitale con più di 180 voli settimanali tra la Sardegna e l'Italia continentale, oltre a garantire un servizio turistico particolarmente importante". Nessuna intenzione di abbandonare l'Isola, anzi, "potremmo portare altri sei aeromobili e incrementare gli investimenti, basta fare queste due cose: togliere l'addizionale e bloccare il decreto del governo", ribadisce Mc Guinness.

 

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