L'Fmi raccomanda all'Europa di mantenere ai livelli attuali i tassi di interesse, rimandando i tagli, per domare definitivamente l'inflazione visto che in generale, nella lotta alla crescita dei prezzi "è meglio sbagliare a fare un poco di più che a fare meno".
E' quanto scrive il direttore del dipartimento Europa del Fondo Monetario internazionale Alfred Kammer, secondo cui "il tempo per tagli dei tassi alla fine arriverà. In quel caso è meglio che tali tagli non comportino marce indietro. Quel momento non è ora. L'urgenza richiede anche pazienza".
"Gli effetti della stretta monetaria iniziano a farsi sentire in Europa e le critiche inevitabilmente salgono" ma "le banche centrali non devono battere ciglio" per evitare di terminate la lotta all'inflazione troppo presto. Secondo Kammer, "si tratterebbe di un costoso errore che l'Europa può e deve evitare".
I governi e le autorità politiche dell'Europa "possono e dovrebbero aiutare" le banche centrali nella lotta all'inflazione "riducendo gli ancora alti deficit per ricostruire o preservare i 'cuscinetti' di risorse" nei bilanci pubblici "in modo da aiutare a riportare l'inflazione verso il basso più velocemente". Lo scrive l'Fmi.
Fmi, le stime del governo sul Pil 2024 ambiziose ma fattibili
"Le stime del governo italiano di una crescita del Pil dell'1,2% nel 2024 sono ambiziose ma fattibili". Lo affera il direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale Alfred Kammer in conferenza stampa alla riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale commentando le previsioni della Nadef. Kammer ha ricordato come il taglio alle stime nelle previsioni dell'Fmi sia dovuto "meccanicamente" al calo visto dal pil nel secondo trimestre, sottolineando gli effeti dei fondi del Ngeu.
Fmi, in Europa inflazione al 2% nel 2025
L'Fmi vede il ritorno dell'inflazione in Europa all'obiettivo del 2% "a un certo punto del 2025". E' quanto scrive il direttore del dipartimento Europa dell'Fmi Alfred Kammer secondo cui "prima di allora, la crescita dei salari nominali salirà, recuperando una parte del reddito da lavoro perso". Inoltre poichè le "politiche di stretta diminuiranno la domanda interna, gli utili delle aziende dovrebbero comprimersi e aiutare a mitigare l'impatto di una più veloce crescita dei salari sull'inflazione".
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