L'Ue e l'Italia hanno poco più
di un mese per sbloccare la revisione del Pnrr, una delle più
corpose tra quelle presentate dagli Stati membri, e per dre
nuovo slancio all'attuazione del Recovery Plan arrivato ormai al
suo 'midterm'. Il ministro per gli Affari Ue, il Sud, la
Coesione e il Pnrr Raffale Fitto e la task force della
Commissione, mercoledì potrebbero proprio tornare a fare il
punto sul nuovo Piano presentato all'inizio di agosto. Sono
passati quattro mesi e il placet di Palazzo Berlaymont non è
ancora arrivato. Lo stallo, come già era accaduto per la terza
rata, molto probabilmente nasconde delle criticità. E il tempo
stringe, visto che, improrogabilmente, entro la fine dell'anno
Bruxelles è chiamata a terminare la valutazione di tutti i piani
modificati e inclusivi del capitolo RepowerEu. Al momento
sono due i dossier legati al Pnrr su cui l'Ue e il governo
stanno lavorando. Il primo è la valutazione di Bruxelles, della
richiesta della quarta rata da parte di Roma. Il secondo è la
revisione complessiva del Piano. Sul primo punto da governo ed
esecutivo europeo filtra un cauto ottimismo. L'ultimo
aggiornamento sugli obiettivi che l'Ue ritiene raggiunti è stato
fatto da Fitto e da Celine Gauer, a capo della task force
Recovery, in occasione del Consiglio europeo di fine ottobre.Già
allora, sulla valutazione delle 21 tappe inserite nella quarta
rata, l'Italia era apparsa a buon punto. Più complesso è l'esame
della revisione complessiva del piano, che va a coinvolgere ben
144 target e milestone del vecchio Pnrr targato Draghi. Non è
escluso che, per evitare un'impasse, ci siano altre limature nel
'work in progress' sul nuovo testo. Fitto, in qualche modo, è
costretto a muoversi con costante prudenza: da un lato non può
deviare troppo dal percorso indicato ad agosto nell'ultima bozza
del Piano, dall'altro deve fronteggiare il pressing di enti
locali, parti sociali e anche alleati. Come è accaduto sul Terzo
Valico: la sola ipotesi dello stralcio dell'opera, circolata in
questi giorni, ha fatto infuriare Matteo Salvini e anche la
Regione Liguria. Tra Roma e Bruxelles la collaborazione
sembra comunque proseguire in un buon clima.
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