Piazza Affari continua a volare alto e con un rialzo del 26,24% da inizio anno ha chiuso poco sotto ai 30mila punti toccati per l'ultima volta il 26 giugno del 2008. L'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,64% a 29.928 punti, confermando la miglior prestazione in Europa dallo scorso 2 gennaio e riportandosi sui livelli antecedenti la grande crisi finanziaria del 2008, quella dei mutui 'subprime' Usa, che si è riflessa in Italia con il problema dei crediti deteriorati, facendo sprofondare l'indice Ftse Mib a 12.621 punti il 3 settembre del 2009.
Da inizio anno Madrid ha guadagnato il 23,23%, Francoforte il 17,77%, Parigi il 13,48% e Londra l'1,04%. Per le ultime 3 piazze i record di sempre sono stati raggiunti nei mesi scorsi.
Francoforte ha chiuso la settimana con un +1,06% a 16.386 punti, dopo aver toccato i 16.469 punti lo scorso 31 luglio, Parigi ha guadagnato lo 0,49% a 7.346 punti, ma lo scorso 24 aprile era a 7.573 punti, e Londra, salita dell'1,04% a 7.531 punti, non è più riuscita a eguagliare il record di 7.731 punti dello scorso 20 settembre. Diverso il discorso per Madrid, che ha chiuso con un rialzo dello 0,7% a 10.140 punti, ma era a 16mila punti nel novembre del 2007.
Meglio di Piazza Affari, da inizio anno, hanno fatto solo il Nasdaq di New York (+36,6%) e Tokyo (+28,12%). Mentre il Dow Jones (+9,24%) si è mosso finora a rilento, Hong Kong ha perso il 14,92% e Shanghai l'1,87%.
Tra le cause dei più recenti rialzi l'ottimismo dei mercati sulle prossime decisioni delle banche centrali sui tassi d'interesse, che dovrebbero iniziare a scendere, e la stagione delle trimestrali, positiva soprattutto per il comparto bancario. Si è allentata inoltre la tensione sui titoli di stato, come evidenziato dalla dinamica degli spread. Quello italiano ha chiuso la settimana in calo a 173,3 punti, contro i 177,5 dell'apertura e i 177 segnati nella vigilia in chiusura.
Il rendimento è sceso di 12,9 punti al 4,09%, mentre l'analogo dato tedesco è sceso di 8,6 punti al 2,35%. In calo anche i rendimenti in Francia (-9,6 punti al 2,92%), negli Usa (-11 punti al 4,21%), in Spagna (-11,3 punti al 3,35%) e in Grecia (-10,3 punti al 3,55%).
A frenare l'eccesso di ottimismo dei mercati ci ha pensato invece il presidente della Fed Jerome Powell, che ritiene che sia ancora presto tagliare i tassi. A suo dire i rischi per l'economia sono oggi "più bilanciati", ma la banca centrale Usa è pronta a una "ulteriore stretta" se sarà necessario. Secondo Powell "il recente calo dell'inflazione è una buona notizia ma deve continuare" e la Fed non intende modificare l'obiettivo del 2%.
Intanto dalla Cina e dall'Europa sono giunti segnali generalmente positivi sull'economia reale. L'indice Pmi manifatturiero sponsorizzato dalla rivista Caixin è salito a sorpresa a novembre ai massimi da agosto, segnando un rialzo a 50,7 contro i 49,5 di ottobre e i 49,8 di stime della vigilia.
Ha deluso invece l'Italia, dove il Pmi manifatturiero di novembre, atteso in crescita a 45,3 punti, è sceso da 44,9 a 44,4 punti, portandosi al livello più basso degli ultimi 5 mesi.
Lieve il rialzo in Francia da 42,8 a 42,9 punti, mentre in Germania il progresso è stato più evidente, da 40,8 a 42,6 punti, superiore ai 42,3 punti previsti dagli analisti. In sintonia l'analogo indice dell'Eurozona, salito da 43,1 a 44,2 punti, contro i 43,8 previsti. Secondo S&P, responsabile degli indici, il calo della produzione, dei nuovi ordini, dell'attività di acquisto e delle giacenze è "rallentato, mentre l'ottimismo delle aziende è aumentato leggermente al livello massimo in tre mesi"
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