Gli utenti non vulnerabili che al 1/o
luglio 2024 si troveranno ancora nel mercato di tutela
dell'elettricità, e non sceglieranno un operatore del mercato
libero, avranno vantaggi medi fino al 20% rispetto alle tariffe
che saranno praticate ai clienti vulnerabili, e addirittura fino
al 60% rispetto ai prezzi medi praticati oggi sul libero
mercato.
Sono le previsioni di Consumerismo No Profit e Assium,
associazione degli Utility Manager operanti nel settore
dell'energia, alla vigilia della diffusione, da parte di
Acquirente Unico, dei nomi dei vincitori delle aste per i
fornitori di elettricità agli utenti che usciranno dal mercato
tutelato il 1/o luglio.
Entro domani, ricordano Consumerismo No Profit e Assium, sarà
noto l'esito definitivo dei vincitori dei 26 lotti in cui è
stato suddiviso il Paese per accaparrarsi i 4,5 milioni (per
ora) di clienti che si trovano sul mercato tutelato dell'energia
elettrica e che dal prossimo 1 luglio, data della fine del
regime di maggior tutela per la luce, non avranno ancora scelto
un fornitore sul mercato libero.
Secondo le previsioni delle due associazioni, per effetto
delle aste una famiglia media con consumi fino a 2.750 kWh
all'anno, se deciderà di rimanere nel servizio a tutele
graduali, si ritroverà a pagare il primo anno una bolletta sui
548 euro, l'equivalente di spesa del 2020, ossia il 25,4% in
meno rispetto alla spesa media del 2024 alle attuali tariffe del
mercato tutelato (735,30 euro), con un risparmio stimato in 187
euro annui.
Secondo gli analisti di Assium, sul fronte delle bollette
dell'elettricità, nei 36 mesi di esistenza del servizio a tutele
graduali che seguirà la fine del mercato tutelato della luce,
dovrebbero registrarsi tariffe più convenienti rispetto agli
attuali prezzi di mercato, ma occorrerà attendere l'esito
ufficiale delle aste. La spesa media per famiglia nel 2020 è
stata di 533,45 euro, nel 2021 di 684,18 euro, nel 2022 di
1.381,52 euro, nel 2023 di 928,28 euro.
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