Il centro studi di Confindustria vede una "crescita dell'Italia frenata a inizio 2024". Nell'analisi congiunturale mensile 'flash' degli economisti di via dell'Astronomia "l'economia italiana è sostenuta da inflazione bassa, fiducia delle famiglie in aumento e servizi in crescita, mentre l'industria sembra stabilizzarsi. Vari, però, i fattori negativi: si protrae il freno ai flussi commerciali nel canale di Suez, il petrolio continua a rincarare, il taglio dei tassi è rinviato ancora, il credito alle imprese resta in calo". In questo scenario "si prospetta un Pil debole nel primo trimestre 2024". L'industria è "convalescente".
La domanda interna - spiega Confindustria - è attesa debole, con "più luci" per i consumi. C'è "un marginale calo degli occupati, ma "l'andamento di medio termine dell'occupazione resta molto positivo e sostinene i redditi". Con la fiducia delle famiglie "risalita ancora" a febbraio". "Tassi e prestiti non aiutano". Il centro studi diretto da Alessandro Fontana rileva "più ombre" sul fronte degli investimenti: "Il credito è in calo", a febbraio "gli ordini delle imprese di beni strumentali si assottigliano", "il sentiment delle aziende è calato". Il settore dei servizi è "in moderata espansione", "la fiducia delle imprese, però, ha subito una battuta d'arresto, dopo alcuni mesi di risalita". L'industria è "convalescente".
Il nuovo indice 'real time' del centro studi di Confindustria, Rtt, "segnala un aumento del fatturato nell'industria a gennaio (+3,2%), che suggerisce un recupero della produzione a inizio anno (-0,5% nel quarto trimestre). L'indice Hcon Pmi a febbraio "è salito ancora di poco (48,7 da 48,5), ma in area di contrazione, segnalando che il calo dell'industria si attenua". L'indagine "rafforza l'attesa di una stabilizzazione della produzione; tuttavia, prosegue il decumulo di scorte e cala di nuovo la fiducia delle imprese manifatturiere, su livelli bassi".
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