Il rallentamento dell'economia internazionale difficilmente consentirà di confermare la previsione di una crescita italiana dell'1,2% indicata per il 2024 dalla Nadef lo scorso ottobre. E anche il deficit, indicato per quest'anno al 4,3%, potrebbe salire, anche se solo di qualche decimale, per poi riallinearsi al 3,6% previsto per il 2025. Il debito, invece, potrebbe essere leggermente migliore delle ultime stime, anche in questo caso solo di qualche decimale.
Il velo sulle nuove stime macro italiane arriverà solo domani con l'approvazione del Def. Un Documento di economia e finanza, quello che il governo esamina domani in Cdm, del quale il ministro dell'Economia anticipa che rispetterà "gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità". Ma il documento è destinato presto a cambiare, e già domani arriva un assaggio delle modifiche: presenterebbe soltanto le stime tendenziali, non quelle programmatiche che rappresentano la direzione in cui il Governo intende muovere.
Una versione 'light' del Def che di solito viene utilizzata quando un Governo uscente - come fece l'esecutivo Draghi con la Nota di aggiornamento nel 2022 - non vuole legare le mani al successivo.
In questo caso, la motivazione è data dal nuovo Patto di stabilità che rivede il calendario e la forma dei documenti da presentare all'Ue: l'ultimo Def "risponde alla situazione di cambiamento delle regole europee non ci sono ancora le istruzioni della nuova governance, quando ci saranno - abbiamo deciso a livello europeo intorno all'estate - faremo il piano strutturale come richiesto da queste nuove regolamentazioni che abbiamo assunto", ha spiegato oggi Giorgetti. I contenuti e le successioni dei documenti molto probabilmente cambieranno solo dopo le prossime elezioni europee che ora impegnano tutti i Paesi.
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