L'emendamento del governo al Decreto Superbonus, presentato in nottata, prevede la ripartizione della detrazione "in dieci quote annuali di pari importo" per le spese sostenute nell'anno 2024. Sono previste anche norme specifiche per le banche, a partire dal 2025. La detraibilità in 10 anni delle spese riguarda un ammontare di detrazioni fruibili pari a quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. Tajani: "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo che è stato presentato stanotte. Non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro".
Detraibilità in 10 anni
La detraibilità in 10 anni delle spese per interventi col Superbonus riguarda un ammontare di detrazioni fruibili pari a quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. Emerge dalla relazione tecnica all'emendamento del governo al decreto superbonus arrivato nella notte, che introduce la misura. "Ai fini della stima sono stati considerati l'ammontare di detrazioni fruibili per l'anno 2024 pari a circa 6.211 milioni di euro e per l'anno 2025 pari a circa 5.780 milioni di euro, scontati nelle previsioni di bilancio", si legge.
Controlli dei Comuni, ritorno del 50% delle somme
I Comuni potranno svolgere attività di vigilanza e controllo nei cantieri in cui si effettuano lavori con il Superbonus. Lo prevede l'emendamento del governo.
I Comuni, qualora nell'ambito delle attività di vigilanza e di controllo previste in materia edilizia, rilevino "l'inesistenza, totale o parziale, degli interventi", lo dovranno segnalare agli uffici della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle entrate. La norma "potrebbe determinare un incremento dell'attività di controllo delle agevolazioni da Superbonus", evidenzia la Relazione tecnica, "con il conseguente aumento dell'azione di contrasto alle frodi e il disconoscimento delle indebite agevolazioni fiscali".
Ai Comuni che effettuano le segnalazioni verranno applicate le disposizioni in materia di partecipazione degli stessi all'accertamento fiscale e contributivo, incentivando la loro partecipazione con il "riconoscimento di una quota delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo", spiega la Relazione tecnica, precisando che questa "quota, inizialmente prevista in misura pari al 33%, è stata innalzata al 50%".
Bonus casa ed Ecobonus, la detrazione scende al 30% dal 2028
Dal 2028 arriverà una stretta per le agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio e riqualificazione energetica degli edifici. L'emendamento del governo al decreto Superbonus stabilisce infatti che per le spese agevolate sostenute dal primo gennaio 2028 al 31 dicembre 2033 l'aliquota di detrazione venga "ridotta al 30 per cento".
Sono esclusi gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, per i quali la detrazione resta del 50%. Attualmente per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, l'aliquota agevolativa è fissata al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, ma dal primo gennaio 2025 si tornerà all'aliquota del 36% delle spese sostenute, nel limite massimo di spesa annuale di 48.000 euro per unità immobiliare.
Ance: 'Con l'emendamento mitigato l'impatto'
"Nel merito siamo contenti che ci sia stato un approfondimento da parte del ministro: rispetto alle dichiarazioni fatte, il testo è molto meno impattante di quanto si temesse. E' stato molto mitigato l'impatto". Così la presidente dell'Ance Federica Brancaccio, interpellata dall'ANSA, commenta la norma contenuta nell'emendamento del governo al decreto Superbonus che prevede dal 2024 la rateizzazione su 10 anni delle detrazioni del Superbonus. "Sul principio - aggiunge - resta che qualsiasi retroattività ha degli aspetti problematici e qualsiasi norma che abbia qualche parvenza di retroattività non può vederci d'accordo".
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