"In materia pensionistica sono prorogati, per il 2025, gli interventi di flessibilità quali Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 e quelli in materia di pensioni minime. Sono previste inoltre misure per favorire la permanenza al lavoro al raggiungimento dei requisiti di età per la pensione". E' quanto prevede, dettagliando quanto già annunciato ieri, il Documento Programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles per illustrare le linee guida della manovra. L'impatto finanziario in rapporto al Pil è davvero minimo: 0,022 punti percentuali.
Il Def prevede sul fronte delle entrate che contribuisco alla manovra, non solo l'intervento sulle banche ma anche misure su "prodotti assicurativi e giochi", viene indicato nel Dpb che non contiene il dettaglio delle manovre ma solo il valore dell'impatto in percentuale sul Pil. Nella tabella è previsto una spazio co n indicate le "misure di revisione dell'imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi, nonché in materia di concessioni sui giochi" con effetti finanziari stimati nel 2025 pari allo 0,16% del Pil.
I tagli ai ministeri indicati nel Dpb consegnato a Bruxelles dovrebbero valere nel 2025 circa 2,3-2,4 miliardi di euro. E' quanto è possibile calcolare in base all'impatto finanziario sul Pil indicato nelle tabelle del Documento inviato a Bruxelles che indica, nel contenuto delle misure, il "potenziamento della capacità di programmazione, monitoraggio e valutazione della spesa pubblica, anche attraverso processi integrati e sistematici di revisione della spesa".
Le stime del Documento programmatico di bilancio inviato dall'Italia a Bruxelles confermano le previsioni del Piano strutturale di bilancio già annunciato dal Mef: l'attesa per il Pil è di una crescita dell'1% nel 2024, dell'1,2% nel 2025, dell'1,1% nel 2026 e dello 0,8% nel 2027. Il rapporto debito/Pil a fine 2024 è previsto raggiungere il 135,8 per cento. E' atteso al 136,9% nel 2025, al 137,8% nel 2026 e al 137,5% nel 2027. Nello scenario programmatico il rapporto deficit/Pil scenderà dal 3,8% di quest'anno al 3,3% nel 2025, al 2,8% nel 2026 e sotto il tetto del 3% chiesto dalle regole Ue, per poi attestarsi al 2,6% nel 2027.
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