Al G20 di Rio de Janiero "doppio
punto per la Cina nel confronto multi-scenario sul clima, e
indizio di un G20 nel quale i Brics contano sempre di più". Lo
scrive Jacopo Bencini del think tank Italian Climate Network in
un'analisi del summit brasiliano.
"Il documento finale di Rio - scrive Bencini - indica alla
Cop29 di Baku che il nuovo obiettivo globale di finanza per il
clima, obiettivo principale di Cop29, dovrà partire dalla
dimensione minima di mille miliardi di dollari, come chiesto a
più riprese da Cina e gruppo G77 (i paesi in via di sviluppo ed
emergenti, n.d.r.)".
"Il testo fallisce nel fornire ulteriori indicazioni alla Cop
- prosegue l'analista -, in particolare rispetto alla durata
temporale dell'obiettivo ed alla sua struttura, temi lasciati
ora nuovamente alla conferenza, dalla quale si aspetta una nuova
bozza di decisione entro questa sera".
"Il comunicato finale di Rio - conclude Bencini - non cita in
alcun passaggio la possibilità di allargare la base dei donatori
a Paesi in via di sviluppo con forte capacità finanziaria e
anzi, include poi un intero paragrafo contro le misure
ambientali protezionistiche unilaterali, riprendendo il
linguaggio dei Brics contro il Cbam europeo (il dazio Ue sulle
importazioni in base alla Co2 emessa per produrle, dal 2026
n.d.r.).
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