"La notizia sull'aumento della partecipazione del Crédit Agricole in Bpm non cambia nulla per UniCredit". Lo scrive su Linkedin il portavoce del gruppo di Piazza Gae Aulenti. "La mossa anticipata di UniCredit ha reso l'investimento di Credit Agricole più costoso e più complicato. Gli azionisti di Bpm non dovrebbero accogliere con favore questo sviluppo", aggiunge.
"Siamo sempre stati pronti a negoziare con Credit Agricole, poiché ciò sarebbe stato necessario indipendentemente dall'entità della loro partecipazione".
"Ci troviamo ora di fronte a una situazione in cui una parte significativa di Bpm è sotto il controllo di Credit Agricole e il settore bancario italiano nel suo complesso è più debole".
L'offerta pubblica di scambio di Unicredit per Banco Bpm si avvia intanto verso la prima tappa. Alla fine della settimana prossima, scadono i venti giorni indicati da Unicredit per presentare la documentazione alla Consob. Una tappa che arriverà a distanza di una settimana dalla mossa di Credit Agricole che ieri ha ufficializzato di aver acquistato strumenti finanziari pari al 5,2% del capitale di Piazza Meda, informando le Autorità italiane e lo stesso Banco Bpm.
Con la mossa a sorpresa la 'Banque Verte' sale fino al 15,1% di Piazza Meda e si prepara ad andare oltre. Nella nota ufficiale infatti viene precisato che l'Agricole ha richiesto alle Autorità di salire fino al 19,99% di Banco Bpm, escludendo però il lancio di un'Opa. L'iniziativa dei francesi, secondo numerosi osservatori, sarebbe 'difensiva', considerato che i tempi della partita saranno lunghi e che una quota di certa consistenza consentirebbe a Parigi di avere un maggior potere contrattuale in una trattativa con Unicredit.
Per mettere a posto tutti tasselli del mosaico, comunque, c'é tutto il tempo, considerato che per l'avvio dell'Ops bisognerá attendere tutte le autorizzazioni delle autoritá di vigilanza, che arriveranno non prima di fine marzo 2025. Unicredit, con il deposito della documentazione alla Consob, presenterà le istanze per le autorizzazioni a Bce, Banca d'Italia e Ivass, con le decisioni che arriveranno entro sessanta giorni lavorativi. C'è da affrontare anche il Golden Power e l'antitrust. L'operazione, stima il gruppo, sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi.
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