Trentaseimila occupati in più e 42 mila disoccupati in meno sono il contributo del mese di agosto alla ripresa del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione scende all'11,2% (era 11,6% l'anno prima) e quello giovanile al 35,1% (era 37,3%), mentre i progressi si diffondono a tutte le fasce di età, al netto delle dinamiche demografiche.
In dodici mesi l'aumento degli occupati raggiunge 375 mila persone. Questa ripresa ha il volto delle donne e dei lavoratori a termine, le uniche due categorie di occupati in crescita rispetto a luglio.
Le lavoratrici impiegate al di fuori delle mura domestiche, in particolare, non sono mai state così tante: il tasso di occupazione femminile, il 48,9%, segna un nuovo record storico mensile anche se resta distante di quasi 20 punti da quello maschile e ancora oltre una donna su due è "a casa".
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, si dice "soddisfatto dei dati", non soltanto per il "lavoro creato in questi anni", ma anche in tema di "lavoro delle donne" e per "l'inversione di tendenza" in materia di occupazione giovanile. I dati "danno questo messaggio: siamo in un ciclo positivo e va incoraggiato", ha dichiarato.
"Giù la disoccupazione, su gli occupati. Il JobsAct funziona", commenta il segretario del Pd, Matteo Renzi, sui social network promettendo che, nella prossima legislatura, grazie al progetto 'Tornare a Maastricht', "saremo in grado di raddoppiare gli ottimi risultati di questi anni", con "quasi un milione di posti di lavoro" (978 mila) creati da febbraio 2014, quando giurò il suo governo, a oggi. Anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, parla di "risultati lusinghieri del Jobs act".
Mentre il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, vede un "cammino positivo" che continua e anticipa misure specifiche per i giovani nella legge di bilancio. E il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), parla di "un lento ma continuo miglioramento dell'economia e degli occupati" e invita a concentrare l'attenzione sulla qualità dell'occupazione. Non mancano, però, analisi dei dati differenti. Dall'opposizione, la senatrice di Forza Italia, Anna Maria Bernini, attacca come "ridicola" la lettura ottimistica dei dati Istat e scrive su Twitter: "urge ridurre costo del lavoro. l'occupazione è al 97% precaria, femminile e ultra 50enne". Intervengono anche i sindacati.
Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, invita a "non abbassare la guardia" nonostante i dati "confortanti" e la numero uno della Cisl, Anna Maria Furlan, parla di "dato positivo" per cui "sarà importantissimo che la Legge di stabilità sia coerente" e irrobustisca la crescita. Mentre la Cgil denuncia "una ripresa fragile, congiunturale, fondata su un incremento dell'occupazione che è in grossa parte precaria e che non premia i giovani". Dal fronte imprenditoriale, la Confcommercio indica "segnali positivi", con livelli occupazionali inferiori di sole 60mila unità rispetto al massimo di aprile 2008, e al tempo stesso "ancora criticità", in particolare per i lavoratori tra 35 e 49 anni e gli indipendenti. Di questo passo, prevede l'economista di Intesa Sanpaolo Paolo Mameli, il tasso di disoccupazione potrà scendere stabilmente sotto l'11% solo a 2018 inoltrato.
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