I sindacati di Samsung Electronics hanno comunicato oggi l'intenzione di tenere il primo sciopero nella storia del colosso sudcoreano in risposta allo fase di stallo delle trattative salariali. La direzione del gruppo tecnologico e le organizzazioni dei lavoratori hanno tenuto colloqui e trattative da gennaio, ma non sono riusciti a ridurre le loro divergenze.
"Dichiariamo uno sciopero a causa dell'atteggiamento della direzione che non tiene conto dei lavoratori", hanno riferito i sindacati, annunciando l'iniziativa che rischia inevitabilmente di creare danni alla catena di rifornimento globale dei microchip.
National Samsung Electronics Union, il più grande sindacato del colosso hi-tech sudcoreano dell'elettronica, ha riferito che inizierà ad intensificare gli sforzi per il primo sciopero della storia del gruppo. Il sindacato, che conta circa 28.000 iscritti pari a oltre un quinto della forza lavoro totale, ha dichiarato che interromperà il lavoro per un giorno il 7 giugno in tutte le sedi del gruppo come parte di più ampie misure di protesta.
L'annuncio è stato fatto dai suoi funzionari nel corso di una conferenza stampa trasmessa in streaming, dove hanno tenuto in mostra uno striscione con la scritta 'non possiamo più tollerare la repressione dei lavoratori, la repressione dei sindacati'.
Nelle ultime settimane i lavoratori hanno partecipato a intermittenza a proteste fuori dagli uffici dell'azienda di Seul e dal suo sito di produzione di chip a Hwaseong, alle porte della capitale sudcoreana. In risposta alla mossa aziendale di aumentare i salari del 5,1% nel 2024, il sindacato ha già affermato di volere un giorno di ferie in più e bonus trasparenti basati sui risultati.
In una nota, Samsung Electronics ha espresso l'impegno a "tenere discussioni sincere" per sbloccare lo stallo negoziale, quando il gruppo è in difficoltà in alcune aree, comprese quelle dei semiconduttori all'avanguardia. La scorsa settimana l'azienda ha sostituito il capo dell'unità di microschip, ritenendo necessaria una nuova persona al vertice per affrontare la "crisi" del settore.
Il sindacato ha registrato un rapido aumento di iscritti dopo che Samsung nel 2020 si è impegnata a porre fine alle sue pratiche per scoraggiare la crescita del lavoro organizzato.
Alla Borsa di Seul, l'annuncio ha scosso i titoli Samsung, in calo di oltre il 2%, contro una frenata dell'indice Kospi dell'1,3%.
Samsung Electronics, la più prima conglomerata a controllo familiare (chaebol) del Paese, genera il 20% dell'export sudcoreano: è uno dei produttori leader di smartphone al mondo ed è tra i pochi player a livello globale capace di realizzare chip di memoria di fascia alta per l'intelligenza artificiale generativa. La domanda di chip avanzati per i sistemi di intelligenza artificiale è salita alle stelle grazie al successo di ChatGPT e di altri prodotti di IA.
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