A settembre si stima una crescita su base mensile sia per le esportazioni (+1,3%), sostenuta soprattutto dalle vendite verso l'area Ue, sia per le importazioni (+1,2%). Su base annua, invece, l'export registra una flessione del 2,2%, in larga misura spiegata dalla contrazione delle vendite di autoveicoli, in particolare verso Stati Uniti e Germania, e di prodotti della raffinazione. L'import registra un calo tendenziale del 3,2%. Lo indica l'Istat.
Nel terzo trimestre dell'anno, rispetto al precedente, l'export si riduce dello 0,6%, mentre l'import cresce dell'0,8%. A settembre i prezzi all'importazione diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +1,0% di agosto). Registrando quindi un nuovo calo congiunturale e tornando a diminuire su base tendenziale, "principalmente per effetto dei ribassi dei prezzi dei prodotti energetici", commenta l'Istituto.
Nei primi nove mesi dell'anno, l'avanzo commerciale raggiunge i 39,9 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023 (+20,1 miliardi), fa sapere l'Istat sottolineando che nello stesso periodo la dinamica dell'export è moderatamente negativa (-0,7%).
Guardando al solo mese di settembre, il saldo commerciale è pari a +2.580 milioni di euro (era +2.132 milioni a settembre 2023). Il deficit energetico si riduce a -3.898 milioni, da -5.651 milioni dell'anno prima. L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici scende da 7.783 milioni di settembre 2023 a 6.477 milioni di settembre 2024.
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