"L'euro digitale, la central bank
digital currency, come viene indicata dagli addetti ai lavori, è
uno dei grandi impegni che stanno affrontando le istituzioni
finanziarie pubbliche e private, in primis, in Europa, la Bce".
Lo scrive il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria
Gros-Pietro, in un suo intervento su Login Corriere della Sera.
"L'emissione di una moneta digitale è dettata dal cambiamento
nelle abitudini dei consumatori. Questa moneta, per la quale
andrebbe accelerato lo sviluppo, avrà corso legale, certezza
giuridica e un valore stabile, regolato dalla quantità in
circolazione. Per queste caratteristiche potrà far perdere forza
virale e attrattività alle cosiddette criptovalute. Il 29 giugno
scorso - aggiunge - è entrato in vigore il regolamento 1114 del
Parlamento europeo relativo al mercato delle cripto-attività.
L'illusione di un mercato finanziario senza intermediari, che
superasse le istituzioni tradizionali spesso considerate
'matrigne' e poco trasparenti, è durata poco. Sono subentrati
infatti altri intermediari, opachi negli obiettivi e nel modus
operandi. Con il rischio concreto di vanificare gli investimenti
dei piccoli risparmiatori, a volte ingenuamente inclini al
guadagno facile e rapido. Bitcoin, la più famosa delle
criptovalute, è governata da un algoritmo che produce un effetto
di rarità per cui si ha l'impressione che il valore non possa
che crescere".
"Al pari - conclude Gros-Pietro - della digitalizzazione e
della transizione ecologica, il fenomeno delle criptovalute è
una delle sfide di questo secolo. Intesa Sanpaolo è ottimamente
attrezzata per tutto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA