Gli architetti chiedono un confronto
per "individuare una nuova formula per incentivare la fiscalità
d'impresa e favorire il rilancio dell'edilizia", attraverso una
lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio Mario
Draghi. L'iniziativa, promossa dall'Ordine degli architetti di
Roma e provincia, supportata dalla Federazione degli Ordini
degli Architetti del Lazio e a cui hanno aderito gli Ordini di
44 province italiane, in rappresentanza di oltre 80.000
iscritti, recita una nota, "punta a tutelare la cittadinanza la
collettività e, in particolare, i professionisti, che scontano
gli effetti degli strumenti messi in campo dal Governo che sulla
carta avrebbero dovuto semplificare gli iter per superbonus e
bonus edilizi, ma che, al contrario, sono risultati
assolutamente fallimentari", si legge nella missiva. "Di fronte
a una norma scritta male - argomentano gli architetti - ci si
domanda se l'Esecutivo e gli uffici che intervengono nel
processo legislativo conoscano i tempi di progettazione e
realizzazione di un intervento edilizio. La realtà parla di
professionisti che si ritrovano oggi con lavori fatti, o quasi
conclusi, senza alcuna possibilità di cessione del credito, o
sconto in fattura, con l'unica prospettiva di un aumento di
contenziosi e azioni legali. Oggi continuiamo il nostro impegno
professionale perché rispettiamo i nostri committenti, le
persone con cui abbiamo preso un impegno - continua la lettera -
ma operiamo in una situazione insostenibile. Disorientati,
imprese e professionisti, non sono più in grado di sostenere il
peso di scelte sbagliate, come ci testimoniano le numerose
segnalazioni che ogni giorno provengono dai nostri iscritti".
Infine, un appello: "Chiediamo al Governo di cambiare strada, e
trovare una nuova formula per incentivare la fiscalità d'impresa
e il rilancio dell'edilizia, settore ormai bloccato da decenni".
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