"La siccità attualmente in corso è
una delle più intense di questi ultimi anni, innescata alla
fine del 2021 da una riduzione degli afflussi meteorici
complessivi (-10% rispetto alla media 1981-2010), aggravatasi
poi nel 2022 (da gennaio a maggio complessivamente -35%)", si
legge nel testo.
Le maggiori criticità si riscontrano nell'Italia
Nord-occidentale, in particolare nel bacino idrografico del Po e
hanno portato anche a una preoccupante riduzione dei livelli dei
grandi laghi, soprattutto il lago Maggiore e il lago di Como.
Ad aggravare la situazione c'è lo stato della rete idrica che
nel 2020 ha disperso, nei capoluoghi di provincia, il 36,2%
dell'acqua immessa in rete.
Il Pnrr destina 4,38 miliardi per garantire la gestione
sostenibile delle risorse idriche lungo l'intero ciclo e il
miglioramento della qualità ambientale delle acque marine e
interne. Risorse che l'Istat definisce "fondamentali per
iniziare una profonda ristrutturazione del patrimonio
infrastrutturale idrico". In particolare, sono previsti 900
milioni di investimenti per la riduzione delle perdite idriche
nelle reti di distribuzione dell'acqua potabile, compresa la
digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.
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