"L'assistenza agli anziani non
autosufficienti è un settore particolarmente debole del nostro
welfare. Per saperlo non è necessario conoscere gli infiniti
studi e dati che lo dimostrano, basta sperimentare concretamente
la realtà quotidiana della non autosufficienza. Nel nostro
Paese, a farlo sono circa 10 milioni di persone tra anziani,
familiari e chi li assiste professionalmente. Affinché le cose
cambino, questa estesa e dimenticata fascia della società
italiana ha bisogno di una buona politica".
Lo scrivono gli aderenti al Patto per un Nuovo Welfare sulla non
Autosufficienza.
"Il Governo uscente potrebbe approvare il testo del Disegno
di Legge Delega per la riforma nazionale del settore nel
prossimo Consiglio dei Ministri, il 28 settembre. Si avvierebbe,
in tal modo, l'iter della riforma. Questa è attesa da trent'anni
e, nel frattempo, è stata realizzata in tutti i Paesi europei
simili al nostro: ovunque ha modificato in profondità questo
ambito del welfare, rafforzandolo notevolmente. Il testo è
pronto - frutto di mesi di lavoro preparatorio a cui il Patto ha
dato un sostanziale contributo - ed è possibile approvarlo anche
nell'attuale regime di affari correnti perché si tratta di una
riforma prevista dal PNRR. Pur da migliorare, rappresenta buon
punto di partenza: sarebbe fatale disperdere gli sforzi sinora
compiuti a favore degli anziani e delle loro famiglie. La sua
approvazione in Consiglio dei Ministri è già stata più volte
annunciata, sempre senza esito. Tutte le realtà del Patto
vivono, dunque, giornate di grande preoccupazione".
Per il Patto "il nuovo Governo e il nuovo Parlamento dovranno
proseguire il percorso di elaborazione della riforma e portarlo
a compimento, come previsto dal PNRR. Saranno, quindi, chiamati
a disegnarne la versione definitiva: l'obiettivo dovrebbe essere
un testo ambizioso, all'altezza delle aspettative di anziani e
famiglie. Ciò significa una riforma coerente con la propria
proposta del 'Sistema Nazionale Assistenza Anziani'
(recentemente sintetizzata nel "Manifesto per la nuova
legislatura" del Patto). Ampio sarà lo sforzo da compiere, sia
nel definire i contenuti degli interventi sia nel reperire i
nuovi finanziamenti necessari, aspetto sinora non affrontato. La
condizione per riuscirci è chiara: la non autosufficienza deve
diventare una priorità politica. Questo, per il Patto, è il tema
di fondo della nuova Legislatura".
Tra le 52 organizzazioni aderenti a Patto, Acli, AGeSPI,
AISLA, Alzheimer Uniti Italia Onlus, ANAP, ANPA Confagricoltura,
Assindatcolf, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, CNA
Pensionati, Confederazione Parkinson Italia, diaconia Valdese,
Federazione Nazionale Coldiretti Pensionati, FNP CISL
PENSIONATI; Forum Disuguaglianze Diversità; SPI-CGIL.
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