"Quella del Superbonus 110% è una
bomba ad orologeria che il governo dovrà saper maneggiare con
attenzione", visto che "la deriva delle misure adottate nel
tempo sta portando il mercato della cessione dei crediti ad un
crollo definitivo, e a pagarne il prezzo più alto saranno i
professionisti, le imprese e i cittadini coinvolti. E il decreto
approvato dal governo e annunciato dal ministro Giancarlo
Giorgetti ci impone una seria riflessione: sono state ascoltate
le categorie?". A chiederselo il presidente della Fondazione
Inarcassa, l'organismo attivo sui temi della professione
dell'Ente previdenziale degli ingegneri e degli architetti,
Franco Fietta. Purtroppo, prosegue, "i continui interventi del
Legislatore e una visione talvolta miope di parte della classe
politica e degli organi amministrativi hanno trasformato il
superbonus in una misura 'spot' che sta sconvolgendo il mercato
della cessione dei crediti con conseguenze molto pesanti per
tutti gli operatori interessati". Riguardo alle novità
annunciate dal governo di Giorgia Meloni e introdotte dal
decreto Aiuti quater si evidenzia la "montagna di crediti
bloccati nei cassetti fiscali delle imprese e dei professionisti
che le banche non acquistano, perché hanno esaurito il ,plafond,
disponibile, o addirittura per il timore che la magistratura
possa sottoporli a sequestro. Se è vero che non esiste un
obbligo di acquisto dei crediti da parte delle banche, come ha
dichiarato il ministro Giorgetti, allora attendiamo un immediato
intervento diretto da parte del Governo su questo fronte.
Perché, di fatto, all'acquisto dei crediti è stata imposta
un'inversione di rotta, in corsa. Non erano certo queste le
condizioni di partenza che hanno orientato l'operato di tutti
noi, professionisti, imprese e cittadini", si chiude la nota.
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