(ANSA) - VENEZIA, 05 GEN - La penisola balcanica è un'area di
particolare interesse economico per le Piccole e medie imprese
del Veneto. Verso Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina,
Montenegro, Bulgaria, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord,
Grecia, Turchia, Slovenia le imprese hanno esportato, secondo
Confartigianato Veneto, nei primi 9 mesi del 2022 quasi 4
miliardi di euro in merci, pari al 6,7% del totale delle
esportazioni regionali. Il peso dell'export diretto nei paesi
Balcani risulta ancor più rilevante se guardiamo al totale delle
esportazioni nazionali dirette in questi Paesi: il 16,2%
dell'export nazionale diretto nei Balcani è made in Veneto. Il
saldo commerciale è di 400 milioni di euro ma se si escludono i
573 milioni di euro di prodotti derivati dalla raffinazione del
petrolio importati, si arriva a quasi 1 miliardo.
"Se da un lato il 2023 si apre con la buona notizia
dell'ingresso della Croazia nell'area Schengen e nell'euro
dall'altro seguiamo con crescente preoccupazione la forte
tensione politico militare tra Kosovo e Serbia - afferma Roberto
Boschetto presidente di Confartigianato Veneto - Le nostre
imprese hanno intense relazioni con l'area balcanica, basti
pensare ai 900 milioni di euro di import di tessile
abbigliamento e calzature registrati da gennaio a settembre
2022, e se l'apertura della Croazia porterà un indubbio
vantaggio nella mobilità grazie al corridoio di sbocco alla A4
che attraverso Zagabria porterà verso Est direttamente a
Budapest, in Ungheria, e verso la Bosnia-Erzegovina, l'Albania e
la Serbia che è uno dei primi mercati fuori dall'Ue". (ANSA).