Nel mezzo delle polemica,
soprattutti dal fronte Leega, sulla nuova ondata di arrivi di
migranti da distribuire sui territori, scende in campo Confapi
Padova, che si schiera apertamente per il modello
dell'integrazione diffusa nei vari comuni, che meglio favorisce
anche l'integrazione lavorativa.
L'associazione delle piccole e medie imprese, in sostanza,
sposa la tesi del presidente del Veneto, Luca Zaia, mal vista
invece da diversi esponenti e sindaci del suo partito, la Lega.
"Gli imprenditori di Confapi Padova - afferma il presidente
Carlo Valerio - sono pronti a offrire opportunità di lavoro e a
promuovere l'inclusione sociale attraverso l'occupazione". E
cita, Valerio, i numeri del territorio padovano, dove il 55%
delle imprese tra luglio e settembre non troverà i lavoratori di
cui ha bisogno.
Confapi Padova, esprime così il proprio sostegno "alla
proposta anticipata dalla Regione Veneto riguardante le azioni
per governare la situazione d'emergenza migranti, ipotizzando
azioni per l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati in
Veneto, nel segno della sostenibilità e sicurezza". "Una
soluzione - torna ad evidenziare Valerio - pragmatica e
percorribile, in grado di garantire non una soluzione
estemporanea, ma una pianificazione attenta e in prossimità con
il mondo dell'industria, il quale fra l'altro necessita
costantemente di nuovi lavoratori".
"Sposiamo quanto proposto dal Presidente Zaia - conclude -
non certo 'folgorato sulla via di Damasco', ma obbligato come
soggetto attuatore delle disposizioni di Protezione Civile ad
intraprendere azioni indifferibili in risposta all'emergenza
dichiarata dallo Stato. Secondo un modello che può portare il
Veneto a essere un paradigma".
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