Per far fronte a questa
situazione, per la Cgia è anche necessario incentivare
ulteriormente l'ingresso delle donne nel mercato del lavoro,
visto che l'Italia è il fanalino di coda in Europa per il tasso
di occupazione femminile (pari al 50%). Inoltre, bisogna
rafforzare le politiche che incentivano la crescita demografica
(aiuti alle giovani mamme, alle famiglie, ai minori, etc.) e
allungare la vita lavorativa delle persone (almeno delle persone
che svolgono un'attività impiegatizia o intellettuale). Da
ultimo è necessario innalzare il livello di istruzione della
forza lavoro che in Italia è ancora tra i più bassi di tutta
l'Ue. Se non si faranno dei correttivi in tempi relativamente
brevi per la Cgia fra qualche decennio la sanità e la previdenza
rischiano di implodere.
Alla luce di tutto ciò, per la Cgia·entro 2027 si dovranno
"sostituire" quasi 3 milioni di addetti. Dalla lettura delle
statistiche demografiche/occupazionali emergono tendenze molto
preoccupanti. Tra il 2023 e il 2027, ad esempio, il mercato del
lavoro italiano richiederà poco meno di tre milioni di addetti
in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione.
Quindi nei prossimi 5 anni quasi il 12% degli italiani lascerà
definitivamente il posto di lavoro per aver raggiunto il limite
di età. Con sempre meno giovani destinati a entrare nel mercato
del lavoro, "sostituire" una buona parte di chi scivolerà verso
la quiescenza diventerà un grosso problema per tanti
imprenditori.A nche perché, conclude la Cgia, negli ultimi 5
anni la popolazione italiana in età lavorativa (15-64 anni) è
scesa di oltre 755 mila unità, e solo nel 2022 la contrazione è
stata pari a 133 mila.
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