"Siamo fortemente preoccupati, si
rischia una bomba sociale sul territorio. Taranto non può
permettersi la chiusura degli stabilimenti ex Ilva. Se non si
pagassero i crediti, ormai enormi, delle imprese dell'indotto
tante di queste chiuderebbero".
Così i rappresentanti di Confindustria Taranto in audizione
presso la commissione Industria del Senato sul decreto ex Ilva.
Il nostro "obiettivo è trovare copertura per questi crediti
incagliati. Veniamo fuori da una amministrazione straordinaria,
nel 2015, con tanti posti di lavoro andati in fumo".
"Proponiamo che in questo decreto, nel caso si arrivasse al
commissariamento, ci sia la possibilità di un ristoro, anche
tramite cartolarizzazioni", spiegano.
"In queste si paventa il rischio di spegnimento dello
stabilimento. Ma uno stabilimento del genere non si può
accendere e spegnere quando si vuole. Questo è un vero
pericolo", concludono.
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