In un momento storico che in Italia
ha visto la stagnazione della produttività e una minor crescita
del Prodotto Interno Lordo nazionale rispetto agli altri
principali Paesi europei, ottimizzare il cosiddetto welfare
aziendale migliorerebbe la produttività con un rapporto
costi/benefici favorevole alle aziende. A dirlo la ricerca
realizzata da The European House - Ambrosetti in collaborazione
con Jointly, che evidenzia come il beneficio che un
collaboratore ottiene dai diversi servizi integrati all'interno
di un piano di corporate wellbeing supera di oltre quattro volte
il valore economico dell'investimento sostenuto dall'impresa.
Nell'esempio riportato dalla ricerca, a fronte di una spesa
media dell'azienda di 2.500 euro pro capite, il valore reale per
il collaboratore è di oltre 11.000 euro, e nell'ipotesi che
tutti i collaboratori in Italia avessero a disposizione questo
tipo di soluzioni, si potrebbe ottenere un incremento della
spesa delle aziende fino a 45,3 miliardi di euro (ovvero 2,1
volte superiore rispetto a oggi), con un valore di mercato
creato fino a 204 miliardi di euro (1,5 volte la spesa in
welfare delle famiglie italiane nel 2021).
Questa nuova modalità di ascolto e supporto dei collaboratori
consente di aumentare il loro engagement e la loro produttività,
insieme alla competitività dell'impresa sul mercato. A oggi il
61,1% dei contratti aziendali prevede soprattutto azioni legate
a benefici fiscali, ma un welfare aziendale così strutturato
risulta infatti meno efficace sia per le imprese sia per i
collaboratori.
"Oggi le imprese italiane si trovano di fronte a una serie di
fattori di discontinuità che impattano sulle logiche di sviluppo
futuro del mercato del lavoro. Queste premesse ci hanno portato
a focalizzare l'attenzione dello studio su come le imprese
possono venire incontro alle nuove esigenze dei lavoratori,
riconoscendo strumenti per il benessere individuale che non solo
favoriscono il benessere organizzativo ma agiscono anche in modo
positivo sulle logiche di attraction, engagement e retention e
offrono un beneficio economico rilevante al lavoratore" ha
commentato Pio Parma, senior consultant dell'Area Scenari e
Intelligence di The European House - Ambrosetti e responsabile
dello studio.
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