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Cna, preoccupa molto futuro dell'audiovisivo da revisione quote

Cna, preoccupa molto futuro dell'audiovisivo da revisione quote

Respingere le richieste delle piattaforme di taglio investimenti

ROMA, 13 marzo 2024, 13:12

Redazione ANSA

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Cna Cinema e Audiovisivo esprime una "forte preoccupazione" sul futuro dell'industria cinematografica e audiovisiva indipendente italiana alla luce della riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (Tusma) che include la revisione del sistema di quote di investimento e di programmazione in film, serie, documentari italiani a carico di broadcaster e piattaforme e a favore della produzione indipendente italiana. E chiede di "respingere fermamente le richieste avanzate dalle piattaforme in Parlamento di una riduzione drastica delle quote di investimento e programmazione, che metterebbe a serio rischio la produzione indipendente italiana".
    Per Cna appare invece fondamentale il ripristino dell'attuale articolo del Tusma in cui si stabilisce che l'assolvimento degli obblighi di investimento debba avvenire tramite pre-acquisto, acquisto e licenze, escludendo contratti di appalto o di buy out di tutti i diritti, nonché la limitazione temporale dei diritti in capo alle emittenti (Smav) e ai broadcaster. Infine la Confederazione ribadisce che la regolamentazione a tutela di condizioni negoziali e contrattuali eque tra grandi broadcaster e player globali e produttori indipendenti è fondamentale non solo per una crescita strutturata dell'industria culturale italiana, ma anche per mantenere il valore dei diritti e la proprietà intellettuale nel nostro paese. "Non solo tali regole devono essere mantenute nel Tusma, ma devono essere strettamente coordinate con la regolamentazione relativa al tax credit, a cui la regolamentazione attuativa può essere rinviata con un decreto interministeriale, al fine di garantire coerenza complessiva al sistema e semplificazione in sede applicativa".
   

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