I dati dell'Istat sull'inflazione di
agosto, in calo al +1,1%, confermano il rallentamento in atto,
indispensabile per il consolidamento del recupero del potere
d'acquisto delle famiglie, fortemente indebolito dopo due anni
di corsa dei prezzi.
Lo afferma Confesercenti in una nota.
"La riduzione dell'inflazione ed il conseguente recupero di
potere d'acquisto, però, non si sono ancora trasformati in una
spinta ai consumi - prosegue Confesercenti -, che rimangono al
palo frenati dalla prudenza delle famiglie e da una politica
monetaria ancora troppo restrittiva. Per questo rimane
l'auspicio di un più significativo sostegno da parte della BCE:
bisogna accelerare - è la richiesta di Confesercenti - sulla
riduzione dei tassi di interesse con tagli più decisi, per
determinare da un lato condizioni di maggior stimolo a consumi e
investimenti, e dall'altro contribuire a ridurre l'onere del
debito pubblico e migliorare, nel complesso, la fiducia di
famiglie ed imprese".
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