"Bene la riduzione strutturale del
cuneo fiscale ed il sistema Irpef a tre aliquote. Ma occorre
puntare alla riduzione della seconda dal 35% al 33%" con "un
innalzamento del corrispondente scaglione di reddito da 50.000 a
60.000 euro". E sul versante del sostegno agli investimenti è
necessario "rafforzare il credito d'imposta per la Zes unica Sud
e le misure per turismo, infrastrutture e trasporti". E' la
posizione che Confcommercio ha ribadito al tavolo a Palazzo
Chigi, sulla manovra, oggi con le associazioni delle imprese. Lo
indica il segretario generale Luigi Taranto. E' anche
"necessario - aggiunge - procedere all'attuazione dei principi
della delega di riforma del sistema fiscale" su Irpef e Ires
premiale.
Per Confcommercio sono poi "da monitorare gli impatti della
programmazione finanziaria per lo sviluppo infrastrutturale del
Paese. Bene il rifinanziamento delle misure a supporto
dell'intermodalità e la scelta di non rialzare l'accisa sul
gasolio (che resta però la più alta dell'Ue). Preoccupa, però,
la riduzione della dotazione finanziaria del ministero delle
Infrastrutture e dei trasporti per oltre 800 milioni di euro nel
triennio 2025-2027" e "va riconsiderato il severo
ridimensionamento previsto per il fondo automotive".
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