Un piano abitativo in sei punti per i
dipendenti delle aziende che vivono lontano dai luoghi di lavoro
è stato elaborato da Confindustria e punta a garantire la
mobilità lavorativa. I contenuti sono oggi riportati dal Sole 24
Ore, il quotidiano di proprietà della confederazione
industriale, che indica la necessità di coinvolgere soggetti
pubblici e privati, partendo ad esempio dal rimuovere gli
ostacoli di natura urbanistica e amministrativa che frenano la
costruzione e riqualificazione di nuovi edifici.
Il piano parte dalla costatazione che c'è un forte
disallineamento, in numerose aree del territorio, tra i costi di
affitto o di acquisto delle abitazioni e il livello di
produttività del lavoro e dunque di salari medi. Un freno alla
mobilità territoriale, che invece è un processo fondamentale per
favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Il piano è una priorità nell'agenda del presidente, Emanuele
Orsini, che l'ha lanciato dall'inizio del suo mandato. «Le
nostre imprese registrano ormai da tempo un record nella carenza
di personale, sono difficili da reperire quasi il 50% dei
profili ricercati - è l'analisi di Orsini - Abbiamo un enorme
problema di lavoratori che non riusciamo ad assumere perché
mancano abitazioni a canoni compatibili con gli stipendi"
Il Piano di Confindustria si articola in sei punti: 1)
individuare e rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e
amministrativa che frenano la costruzione e riqualificazione di
nuovi edifici (tra cui procedure flessibili per le varianti
urbanistiche, garantire una quota minima ad alloggi per
lavoratori a prezzo calmierato nei cambi di destinazione d'uso,
ridurre gli oneri di urbanizzazione); 2) stimolare soggetti
pubblici affinché mettano a disposizione aree disponibili in
zone urbanizzate, sia immobili sfitti; 3) introdurre strumenti
di garanzia per favorire investimenti di sviluppatori
immobiliari, imprese di costruzione, fondi immobiliari,
risparmiatori; 4) attrarre risorse di investitori istituzionali,
quali fondi pensione, casse di previdenza, banche ecc,
valorizzando l'esperienza di Invimit e Cdp Real Asset Sgr; 5)
introdurre specifiche misure fiscali, (tra cui riduzioni Imu per
le imprese che realizzano alloggi per i lavoratori, detassazione
integrale dei rendimenti per risparmiatori e investitori); 6)
rafforzare le misure a tutela della proprietà privata.
Per realizzarlo Confindustria sollecita un tavolo di
confronto allargato, che veda le imprese, il governo, l'Anci, la
Conferenza delle Regioni, l'Agenzia del Demanio, oltre a Cdp,
Invimit, e le società partecipate pubbliche proprietarie di
immobili e aree utilizzabili.
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