In miglioramento, spiega il report di
Legacoop Prometeia, appaiono anche gli indicatori relativi ai
lavoratori poveri. Se tra il 2019 e il 2022 si è osservata una
relativa stabilità di questa componente del mercato del lavoro,
tra il 2022 e il 2023 la percentuale di lavoratori poveri è
scesa in misura rilevante (dall'11,5% al 9,9%) sia nella
componente maschile (dal 13,2% all'11,5%) sia in quella
femminile (dal 9,3% al 7,7%). Dinamiche motivate,
essenzialmente, dalla riduzione della percentuale dei lavoratori
in part-time involontario (dal 12,1% del 2019 al 9,6% del 2023;
ma quella relativa alle donne è al 15,6%), in parallelo con la
riduzione dei lavoratori indipendenti e di quelli con contratto
a tempo determinato.
A fronte di questi indicatori positivi, l'analisi di Area
Studi Legacoop e Prometeia evidenzia però come la crisi
inflazionistica abbia tagliato il potere di acquisto dei salari
in tutti i settori, colpendo maggiormente i lavoratori nelle
costruzioni, senza che il recupero osservato nel 2023 abbia
consentito di recuperare i livelli pre-crisi. Le retribuzioni
pro-capite in termini reali sono infatti ancora inferiori ai
livelli di fine 2019. Tra il 2022 e il 2023, l'incidenza di
poveri assoluti è rimasta invariata, ma è cambiata la
composizione tra le aree del paese, in particolare a scapito del
Nord e del Centro dove il valore è aumentato di 0,4 punti
percentuali (rispettivamente, dall'8,5% all'8,9% e dal 7,5% al
7,9%) e, invece, a favore del Mezzogiorno dove si è ridotto di
0,6 punti.
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